Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La guerra dei prefetti Impresa denuncia Morcone in procura «Minacce e ingiurie»

- di Gloria Bertasi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Parole forti, ingiurie e persino minacce secondo la denuncia alla Procura della Repubblica. Che in un ufficio ci possano essere dissapori tra colleghi e che possa capitare anche di scontrarsi con toni sopra le righe può succedere ma alle offese non è sempre facile porgere l’altra guancia, specie se si occupa una posizione come quella che ora riveste a Roma l’ex prefetto di Padova Patrizia Impresa, dal febbraio 2017 vicecapo di gabinetto vicario del ministro dell’Interno Marco Minniti.

Impresa non ha querelato un collega qualsiasi: il 29 marzo ha sporto denuncia contro Mario Morcone, l’ex capo di gabinetto del Viminale che il primo dicembre è andato in pensione ed è rimasto al fianco di Minniti come suo consiglier­e. «Confermo, il fatto è verissimo - dice Impresa La denuncia c’è, in Procura».

Cosa sia successo tra i due prefetti non è chiaro, ma sembrerebb­e che il giorno prima della querela, mercoledì 28 marzo, Morcone si sia rivolto con toni eccessivam­ente pesanti nei confronti di Impresa e che lei, dopo mesi di rapporti tesi e faticosi, abbia detto: ora basta. Parrebbe anche che l’episodio sia il gossip del giorno nei corridoi del Viminale, che tutti sappiano cioè degli screzi tra i due e della decisione di Impresa di rivolgersi alla Procura. «Non ne so nulla - dice Morcone - Sul lavoro possono essere screzi o frizioni ma non sono stato informato di alcuna denuncia: agirò di conseguenz­a».

Due giorni fa, prima dell’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e prima ancora che Lega Nord e M5s riprendess­ero a parlarsi, il nome del braccio destro di Minniti era trapelato nella lista dei papabili ministri di un possibile governo neutrale. «Non ci ho mai creduto conclude Morcone - ma con queste dicerie (la denuncia, ndr) si delegittim­ano le persone». Nella città del Santo, dove Impresa è stata prefetto per tre anni, la notizia crea non poco stupore: lei e Morcone, all’epoca incaricato a gestire l’emergenza sbarchi, hanno lavorato per mesi fianco a fianco per trovare una soluzione che mettesse tutti d’accordo sul centro d’accoglienz­a all’ex caserma Prandina.

Sono passati ormai quasi tre anni, l’emergenza richiedent­i asilo oggi sembra un brutto ricordo a Padova ma nel 2015 quando la prefettura decise di sistemare tendoni in via Orsini, negli spazi dell’ex caserma, scoppiò il putiferio. L’allora sindaco Massimo Bitonci si oppose in ogni modo, con controlli dei vigili e chiedendo all’Usl di effettuare verifiche igienico-sanitarie alla Prandina. La protesta del primo cittadino arrivò all’apice quando Morcone, nel settembre 2015, mise piede a Padova e Bitonci disertò l’incontro. In questo clima infuocato, Impresa provò a mediare tra Veneto (anche il presidente Luca Zaia condannò l’uso dell’ex caserma come hub) e Roma riuscendo, nell’estate del 2016, a chiudere il centro e trasferire gli ultimi 180 profughi altrove. A quanto pare il gioco di squadra tra Impresa e Morcone sulla Prandina non è proseguito al Viminale.

Morcone Sul lavoro possono esserci screzi ma non sono informato di nulla Agirò di conseguenz­a

 ??  ?? Istituzion­i Patrizia Impresa e Mario Morcone due anni fa a Padova. All’epoca lei era prefetto della città e lui capo del dipartimen­to Immigrazio­ne del Viminale
Istituzion­i Patrizia Impresa e Mario Morcone due anni fa a Padova. All’epoca lei era prefetto della città e lui capo del dipartimen­to Immigrazio­ne del Viminale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy