Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Provincia, Variati saluta e annuncia assunzioni Poi avverte: spendere bene
Oltre 43 milioni da spendere in nuovi investimenti e un piano di assunzioni per una dozzina di nuovi dipendenti. È l’«eredità» di Achille Variati da presidente della Provincia. E c’è anche un «lascito» etico: «Raccomando rigore nella spesa». A giugno Variati, in quanto non sarà più sindaco, dovrà lasciare anche Palazzo Nievo e, fino a nuova elezione, a succedergli sarà la vicepresidente Maria Cristina Franco. Ieri, durante il consiglio in cui è stato approvato il rendiconto del 2017 (con un avanzo di quasi 80 milioni), il presidente ha annunciato dodici nuove assunzioni (prima tramite la mobilità e poi, in caso, con concorso). Una novità per Palazzo Nievo che negli ultimi anni, con la nuova normativa sulle Province, ne ha persi una trentina. Sul tema della legislazione, Variati ha anche espresso l’auspicio che in futuro le funzioni di presidente e di consigliere non siano più a titolo gratuito: «Può essere foriero di comportamenti anomali», ha sottolineato. Tirando le somme del 2017, c’è stato spazio anche per parlare del piano delle alienazioni. Rimangono in lista due pezzi importanti del patrimonio: l’ex caserma Borghesi (4 milioni) e Palazzo Folco (7,5 milioni). «Per quanto riguarda la Borghesi – chiarisce il presidente – non si parla di alienazione ma di valorizzazione: dal 2010 è in comodato d’uso alla fondazione Studi Universitari di Vicenza che doveva fare degli interventi (la mensa in primis, ndr), ma non è stato speso nemmeno un euro, metteremo la questione in discussione». Per quanto riguarda Palazzo Folco, invece, è tra quelli (con l’attiguo palazzo ex Coreco) presi in considerazione dal demanio dello Stato per il trasferimento della questura. L’assemblea ieri ha anche dato il benvenuto al nuovo consigliere Roberto Sette (di Malo) che succede a Giada Scuccato, che si è dimessa. Per quanto riguarda i saluti, invece, oltre ad un biglietto di ringraziamento (e una sciarpa come regalo) che ha fatto quasi commuovere Variati, il presidente uscente ha detto: «Per me è stato molto faticoso come ruolo, ma l’ho fatto perché credevo profondamente nella Provincia come casa dei Comuni e nella possibilità di avvicinare il capoluogo ai grandi Comuni. Il dialogo è stato forte. Non ho mai portato a casa qualcosa di più per il Comune di cui sono sindaco. Anzi, a volte ho fatto passi indietro».