Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Padre violento, una perizia psichiatrica per stabilire se potrà andare a processo
Per diciotto anni ha costretto moglie e figli a sopportare le sue violenze, a subire imposizioni e prevaricazioni di un marito e padre legato alla bottiglia, con cui era impossibile ragionare, per il quale anche solo una parola di troppo poteva scatenare l’inferno. Ora il 59enne di Cassola arrestato un anno fa dai carabinieri dopo la denuncia dei familiari esasperati, verrà sottoposto a perizia psichiatrica. Un passaggio determinante prima del processo, anche per valutare se l’uomo sia nelle condizioni di affrontarlo. La procura ha chiuso le indagini preliminari e chiesto il processo per il cassolese, al momento in stato di libertà e senza vincoli visto che i termini per gli arresti domiciliari sono scaduti e non vige più alcun divieto di avvicinamento ai parenti. Per il suo avvocato, Alberto Pellizzari, non si rendeva conto dei suoi comportamenti ossessivi, dell’incubo che faceva vivere ai suoi. A spezzare la catena della sofferenza domestica era stata la moglie che a febbraio 2017, non senza difficoltà e vergogna, aveva confidato tra le lacrime ai carabinieri di quell’inferno subito tra le mura di casa per quasi un ventennio, di quel compagno senza occupazione e con problemi cronici di alcolismo che andava curato e allontanato.