Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Amante licenziata ricatta il capo: paga o parlo
Segretaria trevigiana ai domiciliari: pretendeva 150mila euro per non svelare la relazione clandestina
Bella e ambiziosa, tradita dalla sete di riscatto per un licenziamento che riteneva ingiusto. Sara Andretta, 42 anni, di Loria, Treviso, è stata arrestata per estorsione. Dopo una relazione con l’ex datore di lavoro, il titolare vicentino di un’impresa a Cittadella, ha minacciato di raccontare tutto alla moglie se lui non le avesse consegnato 150 mila euro. Dopo qualche tentativo di trattare, l’uomo è andato dai carabinieri di Cittadella a raccontare le minacce, e mercoledì i militari hanno incastrato la d o n n a p r o p r i o ment r e s i metteva in tasca una prima tranche di pagamento da 20 mila euro.
Quella dell’ex amante, organizzata con i carabinieri, è stata una vera e propria imboscata. Ora Andretta è ai domiciliari nella sua casa di Loria ma la vicenda inizia alla fine del 2017, quando la donna viene assunta nell’azienda di Cittadella e, quasi subito, avvia una relazione col capo. Non è chiaro se sia amore vero o un piano preordinato, certo è che a metà primavera Andretta v i ene l i cenziata. Senza lavoro e su tutte le furie, inizia a usare la relazione per provare a guadagnarci qualcosa. «Se non mi dai i soldi racconto tutto a tua moglie» inizia a dire all’uomo, 55 anni, benestante.
Per far capire all’altro che fa sul serio manda messaggini, telefona. Non sa che lui ha già avvisato i carabinieri, che le tengono il telefono sotto controllo. Alla moglie dell’imprenditore arrivano lettere anonime in cui si accenna alla relazione clandestina del marito. La situazione si scalda e l’uomo teme che la ra- gazza faccia sul serio, che non sia uno sfogo temporaneo. A quel punto prende accordi con lei. I 150mila euro sono troppi, non li ha, ma può consegnarle una tranche da 20 mila: lei accetta. I due si accordano per il «passaggio» in un bar di Cittadella. I carabinieri, coordinati dal pm Sergio Dini, fotocopiano i soldi per avere la prova certa d e l l o s c a mbio d i d e n a r o . Mercoledì pomeriggio lui mette le buste sul tavolo. Lei le prende e se ne va, ma fuori dal bar la aspettano i carabinieri. Le contestano l’estorsione: prova a giustificarsi, ma non le credono. È incensurata, mai un reato prima di mercoledì: il giudice dispone la custodia cautelare in casa.
Le forze dell’ordine raccontano di una persona dotata di charme, che da tempo frequenta il mondo dell’imprenditoria. Si era presentata come una procacciatrice d’affari in grado di coinvolgere gli imprenditori in viaggi e vacanze definite «all inclusi- ve», per i quali si faceva ben retribuire. Ora i carabinieri continueranno le indagini. Il timore è che possano esserci altre vittime di Andretta, tanto che i militari stanno approfondendo gli ultimi anni lavorativi della donna per capire se qualche altro uomo sia finito in trappola. Lo scorso agosto un altro imprenditore 50enne dell’Alta era stato ricattato dall’amante. La donna aveva prima chiesto soldi per comprare un appartamento in Albania, poi, interrotta la relazione, ha continuato a volere denaro minacciando di raccontare tutto a l l a mogli e . I n quat t ro anni di ricatti, la 29enne era r i us c i t a a e s to r c e r e q ua s i 34mila euro. La trappola dei carabinieri, in quel caso, era scattata alla stazione di Padova: incontro per lo scambio concluso con l’arresto della ragazza e del nuovo compagno.