Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Burocrazia: tre anni per le telecamere
Sicurezza, il progetto per Campo Marzo finanziato nel 2015. Ma si parte solo adesso
Il progetto risale al 2015, ma i lavori partiranno solo la prossima settimana.
Decine di telecamere per tutelare la zona critica della città, Campo Marzo (e non solo) verranno installate a partire da lunedì. Peccato che il piano fosse pronto e finanziato già tre anni fa: un pacchetto da 120 mila euro (metà arrivati della Regione) che però è stato bloccato dalla burocrazia. Dopo 36 mesi di verifiche e sopralluoghi, adesso si parte.
Il progetto risale al 2015 ma i lavori si concluderanno - forse - quest’estate. Ovvero tre anni dopo.
Trentasei mesi di burocrazia per tradurre in pratica un piano che sulla carta vale 120 mila euro ma che prevede un cambio di passo nella sicurezza del centro storico perché per la prima volta la zona di corso Palladio, cuore del capoluogo, non sarà più «cieco» alla videosorveglianza della polizia locale. Entro pochi giorni, infatti, è previsto l’inizio dei lavori di uno stralcio del progetto «Occhi blu». Quel piano, disegnato a inizio 2015 dall’attuale amministrazione, prevedeva la posa di 50 nuove telecamere di sicurezza in città. Si iniziò subito con l’installazione di alcuni dispositivi in via Gorizia ma alla fine di quell’anno il Comune partecipa a un bando regionale ad hoc con un progetto da 120 mila euro, di cui ottiene 50 mila euro da fondi regionali.
Il piano che conquista gli stanziamenti da Venezia prevede di coprire il cuore del capoluogo con la videosorveglianza collegata al comando di contrà Soccorso Soccorsetto, in una zona compresa fra la stazione ferroviaria di viale Roma e piazza Matteotti. Telecamere di sicurezza per lottare contro il degrado in molti punti della città come campo Marzo, ma anche piazza Matteotti, mentre alcune delle 30 telecamere erano previste su corso Palladio per sanare una mancanza storica: ad oggi infatti la via più frequentata dai vicentini (a piedi) è ancora privo di occhi elettronici di sicurezza dell’ente locale.
Con la garanzia dei fondi regionali il progetto prende il via e dunque inizia l’iter, soprattutto burocratico, gestito dalla polizia locale: «È servito del lavoro di preparazione da parte degli uffici - dichiara il comandante di contrà Soccorso Soccorsetto, Cristiano Rosini - poi abbiamo atteso l’arrivo dei fondi, l’impegno delle risorse e abbiamo dovuto far fronte all’ingresso di Consip (la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, ndr) come soggetto unico a cui affidarsi per questo tipo di acquisti. Quindi ci sono stati i sopralluoghi, le verifiche, il progetto preliminare, l’invio della documentazione e abbiamo pure dovuto sollecitare il privato a eseguire i lavori». Nuotando nel mare magnum della burocrazia passano quasi tre anni. Pochi mesi fa la svolta, con l’affidamento dei lavori all’azienda «Fastweb», che poserà l’infrastruttura necessaria ai collegamenti e le telecamere stesse. A partire dalla prossima settimana: «I lavori - conferma Rosini - partiranno con la posa delle antenne radio, dei plinti e con i collegamenti necessari al comando della polizia locale, mentre solo alla fine verranno posate le telecamere».
I dispositivi che arriveranno in centro saranno di tipo diverso, mobili e fissi, ad alta definizione e dunque molto tecnologici. Secondo il cronoprogramma della polizia locale, la fine dei lavori è prevista fra fine giugno e metà luglio e solo in quel momento, quindi, si potrà mettere la parola fine all’iter burocratico durato, alla fine, oltre 40 mesi.