Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«In carcere emergenze ogni due giorni»
Il sindacato: «Turni gravosi, sovraffollamento e locali sempre più fatiscenti»
«Turni gravosi, sovraffollamento e locali che diventano sempre più fatiscenti: così non possiamo andare avanti». La nuova denuncia arriva dalla polizia penitenziaria del San Pio X.
Il problema, persistente, del sovraffollamento (al 31 dicembre 2017 i detenuti erano 87 in più rispetto alla capienza regolamentare, 263 su 176 previsti). E gli «eventi critici» da fronteggiare: risse, aggressioni, tentativi di incendio o di suicidio comunque in calo (550 nell’ultimo anno, una media di tre ogni due giorni).
Il tutto con un’importante carenza di personale, con una pianta organica che prevede almeno quaranta agenti in più rispetto a quanti in servizio: nel 2017 le unità effettive erano 143 su 187 previste. Ed ecco spiegate le tantissime ore di straordinario registrate nel corso dell’anno scorso e cioè 40.873 ore in tutto.
Alla casa circondariale «Del Papa» la festa per i 201 anni della polizia penitenziaria è l’occasione per snocciolare numeri, per fare il punto sulla situazione, comprese le criticità fossilizzate da anni. A parlare di «consistente sovraffollamento delle strutture penitenziarie che rende ancora più difficile il lavoro», ma anche della nuova forma di vigilanza dei detenuti, «la sorveglianza dinamica, con pattuglie itineranti e mobili», è stato il comandante della polizia penitenziaria vicentina Giuseppe Testa, che ha fornito i numeri del carcere e fatto sapere che comunque non è previsto l’insediamento di nuovo personale a breve.
Niente di nuovo per i referenti della Cgil funzione pubblica, in particolare Giampietro Pegoraro, coordinatore regionale penitenziari, e Andrea Mantiero della segreteria provinciale che hanno effettuato una visita in carcere di recente. Parlano di «cronica carenza di personale che è causa di turni gravosi per poter garantire la sorveglianza e la sicurezza dei detenuti» ma anche di «precarie e fatiscenti condizioni di alcuni locali adibiti a spazi comuni e ad uffici». Spiegando inoltre che «nella caserma del personale molte camere sono sprovviste di doccia e i lavoratori devono scendere al piano inferiore», come vi siano «problemi strutturali, anche nelle realtà di più recente costruzione e ritardi della manutenzione».
Per la Cgil «molti dei problemi rilevati sono gli stessi che erano emersi negli anni passati, con l’aggravante che nel frattempo le strutture sono inevitabilmente invecchiate con maggior richieste di manutenzione». Tanto che – annunciano i referenti sindacali – «solleciteremo gli uffici di competenza, perché vengano risolti i problemi riscontrati con l’unico fine di ripristinare un ambiente adeguato e rispondente agli standard».