Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Fusione col Bassano i tifosi si spaccano: «Mai!». «Ci serve»
La lettera del presidente del Bassano Stefano Rosso ai tifosi giallorossi ha provocato, prevedibile, reazioni anche tra i supporter del Vicenza. Molti sono favorevoli alla fusione tra i club ipotizzata, altrettanti restano prudenti. Quanto all’ipotesi (confermata) che la società biancorossa possa essere acquistata da un gruppo inglese con soci proprietari di quote del Southampton, club di Premier, e pure il altre società britanniche, il sentimento prevalente è lo scetticismo: si attendono fatti dopo tante, troppe parole.
Caldo, invece, il tema da fare del Vicenza e del Bassano un unico club. «Potrebbe essere una svolta importante, anche se finora si sono fatte tante chiacchiere e non c’è stato il tempo per valutazioni precise – dice Maurizio Salomoni, presidente del centro coordinamento club biancorossi – non sono ancora chiare l’offerta e le modalità della fusione. Non mi è chiaro cosa voglia dire Rosso quando afferma che non deve acquistare il Vicenza a tutti i costi, ma spero che in lui ci sia convinzione. E’ evidente che la forza economica di Rosso può aprire nuovi orizzonti al club. Come tifosi stiamo soffrendo da troppi anni, la speranza è che arrivi una nuova proprietà che riporti il Vicenza dove merita».
Decisa la presa di posizione dei tifosi legati alla storia del club, ai colori biancorossi e alla tradizione. «L’unica cosa che posso dire è che la storia del Vicenza calcio nato nel 1902 non deve essere persa – spiega Paolo Marangoni -. Per questo, per quanto mi riguarda Rosso deve sapere che la squadra che verrà dovrà chiamarsi Vicenza, giocare al “Menti” e mantenere i titoli vinti al Viareggio, la Coppa Italia: su quello non si transige. Inoltre la maglia dovrà essere biancorossa, sia in casa che in trasferta, e non esiste che fuori casa si giochi con una maglia giallorossa. E’ inaccettabile anche il nome LaneVirtus Vicenza, un obbrobrio. Spiace, ma io la vedo così e se Rosso porterà avanti questo progetto, a malincuore, ma dopo oltre trent’anni di curva sud non andrò più allo stadio».
C’è anche chi della fusione e dell’arrivo di Rosso sarebbe contento: «Dopo Pieraldo Dalle Carbonare, Renzo Rosso è il primo e l’unico che presenta un progetto e dice le cose come stanno – spiega Andrea Ballardin –. Capisco che la fusione possa non piacere ma al momento nessuno ha la forza economica di Rosso e il suo programma ci consente di rialzare la testa. Questa, piaccia o non piaccia, è la verità dopo 15 anni di delusioni, amarezze e sconfitte in serie, fino a uno spareggio per evitare la D»