Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Famila, Macchi se ne va: «Lascio con il sorriso»

Il «monumento» saluta dopo ottomila punti e seicento partite: in questa famiglia ho speso gli anni migliori

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Oltre 600 presenze in Serie A. Oltre 8000 punti messi a segno. Ma le strade, fra Laura Macchi e il Famila Schio, si separano. Un addio che, dopo le prime smentite, era nell’aria da diversi giorni e che ha preso forma dopo l’incontro dei giorni scorsi fra la fuoriclass­e varesina e il presidente Marcello Cestaro. Fra le motivazion­i lo scarso minutaggio concessole dal nuovo coach Pierre Vincent, il cambio di ruolo impostole a 39 anni, la sensazione improvvisa di essere messa da parte e trascurata. E così, senza sbattere la porta ma con altrettant­a fermezza, Macchi chiude l’avventura con la maglia del Famila.

Qualcuno dice che andrà a Napoli (da cui ha ricevuto una proposta formale), altri giurano che accetterà una ricca offerta dall’estero; fatto sta che ieri la diretta interessat­a non ha voluto chiarire la futura destinazio­ne. Ha però scritto una lettera, accompagna­ndola a una foto con il sorriso dipinto sul volto, quasi a voler sottolinea­re che l’addio non ha fatto volare gli stracci.

«Ecco questa sono io – scrive Macchi - con questo sorriso. Così come sono arrivata, ora vado via. Solo che 10 anni fa sono entrata dalla porta del palazzo silenziosa, titubante perché, anche se consapevol­e della mia forza, entravo in una società vincente, formata da persone umanamente piene, ed ero io quella nuova, quella che doveva dimostrare di meritare quel posto. Ora vado via con la consapevol­ezza di aver speso qui i miei anni migliori, di aver dato la mia gioia e il mio coraggio, e talvolta la mia pazzia. Sono entrata ragazza e ne esco donna. Con tutti i miei pregi e i miei difetti. Lascio una famiglia. Il presidente Cestaro, la società, le persone e una città intera alla quale rimarrò legata a vita! Non mento quando dico che vado via con la morte nel cuore, avrei sognato un finale diverso per “noi”, ma la vita è bella anche per questo, non puoi mai dare nulla per scontato. Mai e poi mai potrò dimenticar­e il boato dopo il canestro rovesciato di gara5 scudetto. Grazie Schio per quello che abbiamo vissuto insieme. Perché siamo sempre stati in campo insieme. Perché siete stati parte della mia vita. Con uno sconfinato affetto. Chicca». (d.c.)

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