Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Etnofilmfest A Monselice i film sul corpo
«Cuerpos» è il tema dell’Etnofilmfest a Monselice da giovedì a domenica Dieci documentari in concorso. Venerdì incontro con il regista spagnolo Arrabal e la sua «Preghiera». Domenica in scena lo «scandaloso» Bloody Cirkus
«I l corpo è un tema fondamentale dell’antropologia, ma è necessario ricordare che per corpo non si intende solo la carne, visto che tutto quello che appartiene alla spiritualità si racconta attraverso esso». Fabio Gemo, antropologo e documentarista, spiega così i motivi della centralità dei «Cuerpos» che titolano l’undicesima edizione della rassegna che dirige, l’Etnofilmfest, fissato a Monselice da giovedì a domenica (Padova, info e programma dettagliato su www.etnodramma.it). L’Etnofilmfest, festival dedicato alla produzione documentaristica italiana, porterà a Monselice una rosa di dieci documentari in concorso, giudicati da una giuria composta da Paolo Chiozzi (professore di Etnologia e Antropologia Culturale all’università di Firenze), Francesco Liotard (docente all’Etnofilm Scuola di Cinema Documentario Etnografico) e Renato Morelli (regista Rai, etnomusicologo e regista). Alle proiezioni si affiancheranno incontri e spettacoli legati al tema della rassegna. «Da sempre la mia indagine di documentarista e antropologo mi ha portato ad indagare il tema del corpo – spiega Gemo – questa è la miglior edizione dell’Etnofilmfest di sempre, con ospiti importanti e una proposta culturale, cinematografica, artistica e di spettacoli davvero straordinaria».
All’inaugurazione di giovedì saranno protagoniste assolute la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio che presenterà il suo ultimo libro Chi
sono io? autoritratti, identità,
reputazione (Edizioni Contrasto, 2017) e Cecilia Mangini, fotografa e regista 90enne, prima donna documentarista in Italia.
Venerdì sarà la volta di Marino Niola, antropologo della
contemporaneità, il tema «Tra vita che e affronterà girovita. corpo», La dieta seguito come dalla fabbrica presenza del di Fernando poeta Arrabal, e regista drammaturgo, cinematografico spagnolo in Cuerpo y Alma en Oración. «Sono davvero contento di poter avere a Monselice Arrabal, un vero pezzo da novanta della cultura internazionale – sottolinea il direttore del festival – è il più grande poeta spagnolo vivente, drammaturgo di livello altissimo, figura fuori dagli schemi, personaggio complesso e intrigante».
Prima della conferenza di Arrabal, Gemo assieme a Viviana Piccolo porteranno sul palco una breve rappresentazione teatrale dell’artista spagnolo, Preghiera, che introdurrà l’incontro. Sabato il filosofo Umberto Galimberti, nell’ampio programma, parlerà al pubblico de «Il corpo in occidente». Oltre a documentari, incontri con registi e autori, saranno diversi gli eventi in programma che spazieranno tra appuntamenti musicali (il concerto di Sainkho Namtchylak sabato alle 21.30 a villa Duodo), artistici (la mostra di Giorgio Finamore) e la particolarissima performance dei Bloody Cirkus. Domenica al parco Buzzaccarini (ore 21.30, spettacolo adatto ad un pubblico adulto) la compagnia dei Bloody Cirkus presenterà Cochca-plague, indagando i temi del sacrificio del corpo e richiamando i motivi religiosi e politici che sottendono le pratiche corporali.