Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza calcio, è di Rosso l’unica offerta
Fusione con il Bassano: questa mattina, in tribunale, si aprirà la busta di Mr Diesel
Quella di Renzo Rosso, VICENZA patron della Diesel, ieri è stata l’unica offerta depositata in tribunale, entro termini richiesti, per il Vicenza calcio. Ultimo step per il suo progetto di salvezza della società e di fusione con il Bassano. Una svolta decisiva nel futuro del club. «Il primo traguardo è stato raggiunto con la salvezza del Vicenza e il mantenimento del titolo sportivo - commenta il presidente del tribunale Alberto Rizzo - oggi c’è questa altra tappa importante»
Il Vicenza da ieri è ancora VICENZA più «biancoRosso». Mr Diesel è sceso per la seconda volta in campo, ripresentando un’offerta economica — l’unica depositata alla scadenza delle 12 di ieri — e anche se è presto per dire se l’imprenditore si sia aggiudicato la partita per l’acquisizione della società di via Schio, fallita a gennaio e in esercizio provvisorio, è quasi scontato darlo per vincitore.
Del resto Renzo Rosso, che corre in solitaria, le carte in regola le ha tutte: è stato l’unico, tra coloro che avevano garantito progetti di acquisizione dello club, a farsi avanti con denaro sonante e una proposta concreta. Presentando prima un’offerta fuori asta (due quelle andate deserte); e poi, ieri, poco prima delle 12, depositando tramite di un suo consulente una nuova busta, in risposta all’«invito a presentare offerte irrevocabili libere» pubblicato dal tribunale. Sempre a nome di «Otb» (Only the brave), la società capogruppo della sua holding (nessuno schieramento di Ennio Doris, dall’ufficio stampa è arrivata una smentita in merito). Rosso, che ieri non ha commentato, aveva già spiegato il progetto di aggregazione delle due società in un unico grande club da far giocare al Menti: il Bassano di cui è già proprietario e il Vicenza, che ha ottenuto la permanenza in serie C a Santarcangelo. Progetto che da oggi potrebbe concretizzarsi.
«Il primo traguardo è stato raggiunto con la salvezza del Vicenza e il mantenimento del titolo sportivo — ha commentato il presidente del tribunale Alberto Rizzo — ora l’altra, importantissima, tappa, con almeno un’offerta depositata: non rimane che l’apertura della busta». L’ultimo step è per le 12 di oggi, quando il collegio di giudici aprirà la busta con l’offerta «per verificare la rispondenza ai criteri elencati nell’offerta, e potrebbero volerci ore — ha spiegato il presidente del collegio Giuseppe Limitone, anche alla presenza di Gianni Grazioli, direttore generale dell’Aic e componente del comitato creditori — e nel caso in cui vi fossero problemi di tipo formale potranno essere risolti attraverso l’interlocuzione con l’offerente». Sempre oggi «verrà valutata la conclusione dell’esercizio provvisorio, che dipende dall’offerta» ha fatto sapere il giudice che con il deposito della busta parla di «obiettivo raggiunto».
E spiega come l’invito formalizzato al mercato sia stato fatto «con regole mirate per tenere lontano chi non aveva un progetto industriale serio». Come detto, quella di Rosso è stata l’unica offerta: in queste ultime settimane c’era stato un interessamento sia di tale Brice Desjardin, a capo di una cordata italo-francese; sia del politico vicentino Roberto Meridio, legato a Gianpiero Samorì (che aveva tentato di comprare il Modena).
Quello che è certo è che oggi si deciderà la conclusione ufficiale dell’esercizio provvisorio, e questa delibera sarà probabilmente determinante nelle modalità di acquisto del fallito club biancorosso. Essenziale perché in parecchi casi negli anni precedenti di fallimenti di società calcistiche in esercizio provvisorio, il giudice delegato ha posto in vendita l’intera azienda in un unico lotto. Questo perché il massimo valore ricavabile della società è dato dall’insieme del valore dei tifosi, del settore giovanile, dei trofei, oltre al marchio e ovviamente al titolo sportivo. La scelta, oltre che garantire un miglior risultato economico, ha tutelato i dipendenti e i calciatori con contratti pluriennali.
Molto probabile che nel fallimento del Vicenza calcio questo non avvenga, e che con la cessione dell’esercizio provvisorio, l’acquirente Otb Spa, acquisti quello che resta dopo la cessazione potendo scegliere i singoli elementi e, come molto probabilmente accadrà, di non acquistare il titolo sportivo del Vicenza in quanto nell’idea dichiarata di Rosso c’è il progetto di portare gran parte del Bassano attuale al Menti.
Non solo: dopo il licenziamento comunicato ai dipendenti nei giorni scorsi, anche i calciatori con contratti pluriennali potrebbero vedere invalidati i loro contratti. Inoltre la mensilità del mese di giugno, con relativi premi, non dovrebbe essere retribuita e questa ipotesi, prospettata ieri ai calciatori biancorossi, ha scatenato una prima reazione da parte del gruppo che si è già rivolto all’Aic per reclamare il pagamento degli arretrati e il rispetto degli attuali vincoli contrattuali, e per capire quali potrebbero essere le azioni da intraprendere nel caso il piano esposto dal nuovo proprietario venisse confermato. Di fatto, l’idea di Rosso è quella di trasferire la struttura societaria attuale del Bassano a Vicenza con il segretario Renato Schiena e la responsabile della comunicazione Sara Vivian che sarebbero i primi a trasferirsi in via Schio. Ma l’esodo però comprenderà anche molti giocatori visto che, come detto, nessuno degli otto giocatori dell’attuale rosa del club berico sotto contratto rientra nei piani della nuova proprietà. Da Bassano invece dovrebbero arrivare in bianco(giallo)rosso, il portiere Grandi che il Cesena potrebbe lasciare un altro anno in prestito, i difensori Stevanin, Andreoni e capitan Bizzotto che andrebbero a costituire la base della linea difensiva. A centrocampo, oltre all’ex Botta, sono solide le posizioni di Bianchi, Zonta e Laurenti, mentre in attacco potrebbero essere confermati sia Grandolfo che Gashi.