Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tasse, centri commerciali e turismo «La nostra economia è sotto stress»
Confcommercio, l’allarme del presidente Lunardi: «Serve più condivisione»
La crisi economica, ma non solo. A BASSANO costringere sempre più imprenditori del commercio locale ad abbassare la serranda concorrono la continua nascita di centri distributivi, una viabilità fortemente carente e inadeguata, la mancanza di una vera politica turistica e di una sinergia tra Comuni. Senza utilizzare giri di parole, Paolo Lunardi, presidente di Confcommercio Bassano, va subito al sodo e nell’assemblea dei soci - tenutasi sera, presenti molti amministratori comunali e politici elenca le criticità del distretto commerciale bassanese. Per il numero uno dell’associazione di categoria «non si può più ragionare a spot, uno diverso dall’altro, nei 15 Comuni che compongono il mandamento». «Servono collegialità e programmazione sovracomunale in tutti gli ambiti, dall’urbanistica ai tributi locali - ha detto - e strategie condivise sul fronte turistico e di promozione del territorio. C’è preoccupazione: l’economia è sotto stress ed è elevato il numero delle chiusure di attività: da Enego a Tezze sul Brenta passando per la Valbrenta che è quasi priva anche dei più essenziali servizi dopo la chiusura degli ultimi negozi di alimentari». Per Lunardi la politica deve avere maggiore attenzione per il commercio tradizionale costituito dalle botteghe di vicinato. «Invece abbiamo dovuto ricorrere al Tar contro la decisione del consiglio comunale bassanese di autorizzare un nuovo polo commerciale sulla già intasata via Capitelvecchio - ha puntualizzato - Pensare che per riqualificare un’area degradata, si sia consentita una nuova e impattante piattaforma della grande distribuzione, è un affronto verso i nostri soci. L’aver poi verificato che nella procedura autorizzatoria è stata disattesa la previsione legislativa regionale che, anche in accoglimento delle richieste di Confcommercio, prevede l’obbligo di una programmazione con i Comuni contermini dello strumento urbanistico, ci ha convinto a rivolgerci al Tribunale».
L’assemblea è stata l’occasione per spiegare i motivi per cui l’associazione ha impugnato anche la modalità di calcolo della nuova tariffa sui rifiuti introdotta l’anno scorso a Bassano. «I nostri commercianti sono stanchi di versare l’imposta con una modalità presuntiva per un servizio ridotto che richiede quote aggiuntive per una prestazione adeguata - ha evidenziato Lunardi - La gestione dei rifiuti deve poter essere valutata dall’imprenditore in una logica di mercato libero e non monopolistico».
L’altra partita che ritiene fondamentale per l’economia del territorio è quella turistica. Una risorsa «non sfruttata e mal gestita». «Se ci sono ancora dei numeri importanti di visitatori è per l’impegno dei nostri operatori, agenzie ed alberghi, che si spendono nelle fiere per vendere il pacchetto Bassano - ha dichiarato - Non si è investito ad esempio sul centenario delle Grande guerra. Dobbiamo fare squadra e gestire il turismo in modo integrato, organizzato e consapevole. Per questo siamo entrati nel Tavolo per il marchio d’area ed ho voluto istituire un’apposita commissione all’interno dell’associazione».