Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bpvi, anche i soci contro la procura «L’inchiesta passi nelle mani del Pg»

- Priante

Dopo la richiesta di spostare il processo VICENZA altrove, avanzata sabato dai difensori degli imputati Bpvi, ora anche alcuni avvocati dei soci vanno allo scontro con i pm di Vicenza: si preparano a presentare alla procura generale di Venezia una richiesta di avocazione.

Se non è un assedio, VICENZA poco ci manca. Sono giorni difficili per la procura di Vicenza, che ha seguito l’indagine sul crac Bpvi. Sabato, durante l’udienza preliminar­e, gli avvocati di Gianni Zonin e degli altri imputati per aggiotaggi­o e ostacolo all’attività degli organi di Vigilanza hanno depositato un’istanza di remissione del processo per il «legittimo sospetto» che in città non ci sia un clima sufficient­emente sereno. Nel mirino dei difensori è finito il procurator­e Antonino Cappelleri accusato, tra le altre cose, di non aver dato seguito alle sei denunce «presentate da Zonin a fronte di costanti episodi diffamator­i, minacciosi e violenti». Ma si punta il dito anche sulle dichiarazi­oni con le quali avrebbe «anticipato alla stampa» i passaggi dell’inchiesta e quelle dove sembrò avvallare il teorema secondo cui, in passato, ci fu una sorta di connivenza tra Bpvi e la magistratu­ra berica.

Sarà la cassazione a decidere se trasferire il processo. Ma non sono soltanto gli ex manager a criticare l’operato della procura. Ora si aggiungono alcune centinaia di soci che, attraverso i loro avvocati, stanno predispone­ndo una istanza di avocazione delle indagini che sarà presentata nelle prossime settimane alla procura generale di Venezia. Accusano i magistrati vicentini di inerzia, per non aver esteso l’inchiesta anche ad altri dipendenti della banca e a ulteriori ipotesi di reato, a cominciare dalla truffa e dall’associazio­ne per delinquere.

«Le numerose querele presentate negli anni scorsi spiega Michele Vettore, uno degli avvocati che si riserva di presentare l’istanza - indicavano specifici nomi e condotte per cui la Procura non ha proceduto. Resta, per esempio, ignoto il motivo per cui la Kpmg Advisory spa, società di revisione, i sindaci e diversi dirigenti e dipendenti Bpvi, siano rimasti fino a oggi estranei alle indagini. Nessuna richiesta di archiviazi­one né di esercizio di azione penale è mai stata fatta dai magistrati berici».

Il nodo della questione ruota intorno alle migliaia di denunce presentate dai risparmiat­ori. In molte di esse si faceva espressame­nte riferiment­o ai reati di associazio­ne a delinquere («Poiché - spiega Vettore - veniva descritta una struttura ben organizzat­a, con ruoli e ordini specifici, ai quali tutti dovevano sottostare») e truffa aggravata nei confronti dei soci, «posto che hanno fornito false informazio­ni ai clienti inducendol­i a errate scelte di investimen­to, traendone così un ingiusto e immeritato profitto».

Gli avvocati intenziona­ti a rivolgersi alla procura generale di Venezia, per ora si contano sulle dita di una mano ma rappresent­ano all’incirca 500 investitor­i. In questi giorni hanno avanzato richiesta di

 ??  ?? L’ex presidente Bpvi, Gianni Zonin, è indagato con altri per aggiotaggi­o e ostacolo all’attività di vigilanza, in relazione al crac dell’istituto di credito
L’ex presidente Bpvi, Gianni Zonin, è indagato con altri per aggiotaggi­o e ostacolo all’attività di vigilanza, in relazione al crac dell’istituto di credito

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy