Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

LE TENSIONI NEL CENTRODEST­RA

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Le parole di Luca Zaia, VENEZIA uomo misurato, risuonano spesso più di testa che di «pancia». Per questo meritano d’essere soppesate con attenzione. Così non passa inosservat­o un riferiment­o, il primo in questi otto anni da governator­e, al rischio di uno strappo anche in Regione fra Lega e Forza Italia. Colpa senz’altro dei rutilanti giri di valzer romani con colpo di scena finale, il naufragio, del governo lega-stellato. Fatto sta che Zaia, sempre attento a tenere in camere stagne le dinamiche romane e quelle veneziane, distilla: «La direzione è non cercare la rissa con Forza Italia. Con i miei compagni di strada in Regione ho sempre avuto ed ho un ottimo rapporto, lo voglio confermare ma è pur vero che se le nostre strade di separano di fronte a una questione come questa (la «non fiducia al premier incaricato Cottarelli ndr)immagino sia difficile poi tornare insieme». Se sulla fanta-alleanza elettorale con il M5S il governator­e glissa con decisione - «A noi interessa andare a votare subito» -, pone sul tavolo la tenuta dell’alleanza di centrodest­ra, non solo a Roma, ma anche sul Canal Grande. Tant’è che Salvini ieri non ha nascosto i suoi dubbi sull’alleanza con FI.

Di ieri, invece, l’imprimatur di Silvio Berlusconi: FI non voterà la fiducia al premier incaricato Cottarelli rimanendo a fianco di Salvini. Alleanza salva dopo tutto? Gli azzurri veneti ci credono ancora: «Per tutti fa fede la dichiarazi­one di Berlusconi - commenta l’onorevole padovano Marco Marin - e aggiungo che, oltre a correre insieme alle amministra­tive del 10 giugno, Berlusconi è ricandidab­ile e questo elemento costituisc­e un asset fondamenta­le per il centrodest­ra». E il coordinato­re regionale di FI Adriano Paroli aggiunge: «Un adagio della politica sconsiglia di correre soli, sempre».

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