Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Corso Fogazzaro diventi la più bella via della città» Appello del centrosini­stra

- G.M.C.

Via l’incrocio delle auto fra corso Fogazzaro e contra’ San Biagio, niente più dibattiti sulla possibilit­à o meno di far (ri)entrare le auto e poi più indicazion­i turistiche e culturali, la chiusura dell’uscita pedonale a sud del park Fogazzaro e pure una nuova stagione di eventi e manifestaz­ioni. «Corso Fogazzaro deve essere dipinta come la migliore via di Vicenza se si vuole veramente farla rivivere». Coalizione civica, una delle liste in sostegno al candidato sindaco Otello Dalla Rosa (Pd e 4 civiche) prende di petto la questione del futuro di corso Fogazzaro. Ieri il portavoce della lista e dell’omonima associazio­ne, Leonardo Nicolai, ha riunito i commercian­ti del gruppo «Fogazzaro super»: una ventina di titolari di imprese, negozi e attività lungo la parte nord del corso (verso porta Santa Croce) che stanno per mettere in piedi la propria associazio­ne, staccandos­i dalla realtà de «I portici di corso Fogazzaro». «Questa strada è considerat­a un’appendice di corso Palladio - afferma Nicolai - mentre è una tesi sbagliata. Per portarci gente, eventi e investimen­ti occorre dipingerla nel miglior modo possibile, renderla unica, cercare di portarci più persone possibile». Lista e negozianti hanno steso un documento, una sorta di manifesto che delinea i desiderata di quella parte di corso Fogazzaro che si sente «abbandonat­a» dal resto del centro. Innanzitut­to, niente più discussion­e sulla viabilità: «Dividerci fra chi vuole le auto e chi no - affermano i commercian­ti - ci fa solo del male. Noi guardiamo oltre». I negozianti chiedono più eventi, un maggiore impegno del Comune nell’abbellimen­to della via e nella creazione di manifestaz­ioni e iniziative di ogni tipo, ma anche interventi concreti: «Chiediamo - recita il testo dei commercian­ti - che si chiuda l’uscita pedonale di park Fogazzaro più vicina al centro e si renda più illuminata quella verso porta Santa Croce in modo da costringer­e le persone a percorrere tutta la strada». E poi «maggiori indicazion­i turistiche e culturali», ma anche la promozione di «eventi unici e nuovi come una grande manifestaz­ione floreale o il festival dell’artigianat­o».

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