Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pioggia e vento, cadono alberi e in tribunale entra (ancora) acqua

Un temporale breve ma intenso e a Borgo Berga sono tornate le pozzangher­e

- Benedetta Centin

Caldo afoso alternato a piogge intense e forti temporali: il meteo ci aveva avvertito, ma non tutto è prevedibil­e. Nemmeno che nel bel mezzo dell’acquazzone l’acqua si infili sotto le porte creando grandi pozzangher­e o filtri attraverso le finestre ai piani superiori, per quanto chiuse.

È quanto accaduto ieri in tribunale a Vicenza, attorno alle 13.30, quando in città si è scatenato un diluvio di acqua e vento, che ha piegato un paio di alberi lungo strada Casale, sempre in città, facendo intervenir­e una squadra dei vigili del fuoco per liberare la carreggiat­a. E che ha fatto zampillare e colare acqua in alcuni punti del palazzo di giustizia, dal piano terra a quelli superiori, con l’immediato intervento di alcuni dipendenti e addetti alla vigilanza che hanno tamponato e «asciugato» le vistose pozzangher­e al piano terra adagiando decine di fogli di giornali a terra. Quanto all’ingresso principale, era inevitabil­e non finire con i piedi in acqua una volta oltrepassa­ta la porta e per alcuni metri, pur tentando di aggirare il piccolo lago che si era creato tra le mattonelle che con il tempo si stanno sgretoland­o.

Certo, una scena già vista a palazzo di giustizia, comunque non così «drammatica» come lo era stato in altre occasioni, negli anni scorsi. Un’emergenza che non ha comunque lasciato indifferen­ti dipendenti e avvocati, che non hanno mancato di scattare foto e girare video con i propri smartphone per documentar­e l’accaduto. Che non deve essere sfuggito nemmeno al sindaco Achille Variati, avvistato ieri in tribunale. Pensare che solo una settimana fa il Comune aveva reso noto il monitoragg­io - commission­ato nel 2017 e concluso solo di recente – sullo stabile di Borgo Berga inaugurato nel 2013 che fin dai primi anni aveva fatto registrare una serie di problemi e disagi. A cui si è provveduto, non senza mettere mano al portafogli. Palazzo Trissino, per le infiltrazi­oni di acqua nei locali, era già intervenut­o con una spesa di 14mila euro l’anno scorso, affidando i lavori di pulizia e manutenzio­ne dei pluviali del palazzo a una ditta specializz­ata ma nei giorni scorsi l’ente pubblico ha dovuto stanziare ulteriori 2.300 euro per riparare alcuni «imprevisti» emersi durante i lavori, in particolar­e per sistemare i punti danneggiat­i durante l’esecuzione delle videoispez­ioni. L’attenzione era stata rivolta anche alle crepe che, secondo gli accertamen­ti effettuati anche attraverso sensori, sono risultate «fisiologic­he azioni di assestamen­to struttural­e proprie di qualsiasi costruzion­e edile – hanno fatto sapere dal Comune – ancor di più se di importanti dimensioni come il tribunale». E se a molti dei problemi è stata trovata una soluzione, ne rimangono altri – che si fanno vivi solo in episodi eccezional­i come il forte acquazzone di ieri – che persistono e ai quali è necessario provvedere. Per evitare che ancora una volta la pioggia finisca per infilarsi sotto le porte di servizio al piano terra o zampilli dall’alto, o finisca per bagnare il corridoio del terzo piano filtrando dalle finestre chiuse.

 ??  ?? Maltempo Sopra i giornali usati per tamponare l’acqua entrata in tribunale A destra un albero caduto in strada Casale
Maltempo Sopra i giornali usati per tamponare l’acqua entrata in tribunale A destra un albero caduto in strada Casale
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