Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Abuso di professione e truffa Il finto ginecologo a processo
Stampini in aula dal 13 settembre. Da decidere se a Vicenza o a Venezia
Andrea Stampini andrà a processo a partire dal 13 settembre: a deciderlo il giudice per l’udienza preliminare Barbara Maria Trenti che ieri ha rinviato a giudizio il geometra che stando all’accusa per quasi quarant’anni avrebbe esercitato senza titolo la professione di ginecologo, anche all’ospedale cittadino, senza uno straccio di laurea, nemmeno l’abilitazione, tanto che l’ordine dei medici lo ha cancellato dall’elenco. Esercizio abusivo della professione medica e truffa aggravata ai danni delle Usl per le quali ha lavorato le accuse dalle quali il 68enne di Bassano dovrà difendersi nel corso del dibattimento, davanti al giudice Matteo Mantovani. Ma potrebbe anche esserci un «colpo di scena» per quanto riguarda il tribunale competente: l’ultima parola spetta alla Corte di Cassazione, a cui il giudice Maria Trenti ieri ha disposto di inviare gli atti. Lo stesso giudice a marzo aveva già respinto l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dal difensore di Stampini, Alberto Bova, il quale ha però insistito con una denuncia di conflitto di competenza. Secondo la difesa infatti a dover giudicare il geometra dovrebbe essere il tribunale di Venezia visto che è in quella provincia che il presunto medico aveva prestato servizio nell’ultimo periodo, oltre al fatto che sempre a Venezia c’è già un procedimento aperto anche per esercizio abusivo della professione medica. A decidere sul merito saranno i giudici romani. A prescindere dall’aula parte civile sarà – l’unica ammessa - l’azienda sanitaria veneziana, l’Usl 3 Serenissima, che potrà chiedere i danni.
E Stampini – mai visto finora in udienza, solo certificati medici che attestano che è malato - dovrà difendersi non solo dall’accusa di aver operato senza aver mai conseguito la laurea e neppure l’abilitazione medica, ma anche per il raggiro, ai danni di due aziende sanitarie venete. Quella bassanese, per gli stipendi incassati nei diciassette anni (dal 24 novembre 1997 al primo marzo 2014, data in cui è andato in pensione) da dirigente medico nel reparto di ostetricia e ginecologia del San Bassiano.
E quella veneziana, per la quale aveva lavorato dopo la pensione da libero professionista: Usl 3 Serenissima ammessa come parte civile. L’Usl 7 Pedemontana – che sarà parte offesa nel processo - ha invece scelto di fare ricorso alla Corte dei Conti che ha già condannato il 68enne a risarcire un milione e mezzo di euro al San Bassiano. Sempre a carico di Stampini il pubblico ministero Hans Roderich Blattner ha aperto un altro fascicolo, per omicidio colposo, per una bimba fatta nascere al San Bassiano a gennaio 2014 prematura, settimina, con danni così gravi da non permetterle di sopravvivere: era morta una ventina di giorni dopo nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale Borgo Roma di Verona.