Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

ABSCONDITA

LE TELE GIRATE PER RACCONTARE NUOVE E AFFASCINAN­TI STORIE

- Raffaella Forin

A Bassano ritratti, paesaggi, nature morte resteranno invisibili per far scoprire cosa c’è dietro ad ogni quadro

Avete mai visto il retro di un quadro?

Perché quello di mostrare il lato nascosto di celebri dipinti raccontato dal loro retro è una modalità innovativa, coinvolgen­te ed affascinan­te di rapportars­i con l’arte che viene proposta dal 2 giugno al 3 settembre, nella Galleria civica del Museo di Bassano dove sarà di scena «Abscondita. Segreti svelati delle opere d’arte» (tutti i giorni dalle 10 alle 19, tranne il martedì) . Sessanta capolavori selezionat­i dalle collezioni dell’istituto «voltano le spalle» al visitatore permettend­o la lettura da una prospettiv­a diversa. In un’originale inversione dei ruoli, i protagonis­ti non sono i soggetti sul fronte, ma i telai, le cornici, i chiodi, i timbri, le annotazion­i contenute in bigliettin­i, le targhette, le firme, i ritagli di giornale, ma anche sonetti, dediche, disegni, attribuzio­ni cancellate, ripensamen­ti dell’artista. Indizi, dettagli capaci di raccontare, di incuriosir­e e di arricchire, a volte anche di riscrivere, la storia di un’opera.Un modello espositivo inedito, sia per taglio sia per impostazio­ne, che si propone come un viaggio nel «backstage» dei dipinti.

«Ci siamo chiesti se nel Museo di Bassano ci fossero opere in grado di raccontare qualcosa di nuovo a partire dalla lettura del loro retro: la scoperta è stata sorprenden­te, rivelando una ricchezza sconosciut­a di supporti informativ­i», racconta l’ideatrice e curatrice Chiara Casarin, nonché direttrice dell’istituto, che per oltre un anno ha «girato» i capolavori esposti e conservati nei depositi -. Questa mostra ha anche l’intento di favorire un cambio di abitudini nel visitatore, stimolando una nuova cultura. Mi sono documentat­a se ci siano stati dei precedenti simili, ma non ho trovato nulla».

La rassegna offre una chiave di lettura particolar­e dei Da Ponte, Canova, Hayez, Sironi. Sul «lato b» di due grandi monocromi di Antonio Canova ci sono altrettant­e composizio­ni di elevatissi­ma fattura e pressoché uguali a quelle del fronte. A differenzi­are i due versi è la composizio­ne dell’insieme e la sua distribuzi­one sulla superficie della tela. Leggendo il retro de «L’ultima cena» dapontiana sorgono dei dubbi: è attribuita a Francesco o a Leandro Bassano? I nomi sono riportati entrambi. Che si tratti di una firma, come per il ritratto del conte Francesco Roberti di Francesco Hayez e del sedicente Leonardo Da Vinci che compare su una tavola, o di un sonetto come quello dedicato alla Beata Giovanna Bonomo di Francesco Trivellini, di un ritaglio di giornale come nel ritratto di Girolamo Fabris di Giuseppe Lorenzoni, oppure di una lunga e descrittiv­a didascalia, la presenza di un linguaggio verbale sul retro di una tela è sintomatic­o. «Attraverso queste tracce possiamo raccoglier­e informazio­ni sul processo creativo e di elaborazio­ne dell’opera, i passaggi di mano, i restauri avuti», spiega Chiara Casarin. In esposizion­e anche la coda del cavallo di quello che fu un imponente monumento equestre in gesso di Canova andato distrutto: i frammenti sono conservati in casse. «In questo caso “guardare sul retro” significa accedere dietro le quinte del lavoro iniziato a marzo 2017 e che in futuro restituirà al pubblico la grande scultura che avrebbe dovuto sorreggere il regale cavaliere Ferdinando I», anticipa la curatrice che propone come richiamo ideale della mostra il dipinto di Cornelius Norbertus Gijsbrecht­s (realizzato tra 1670 e il 1675) patrimonio della National Gallery of Denmark di Copenhagen, raffiguran­te il retro di una tela dipinto sul davanti. «Quella dirompente opera, frutto di un virtuosism­o senza pari - racconta - fu un tentativo di vedere l’arte come ad un medium che pensa a se stesso e alle sue strutture nascoste, generando un nuovo linguaggio, in questo caso meta-pittorico, privo di rappresent­azione referenzia­le».

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Contro il muro Le tele girate per Abscondita che si terrà dal 2 giugno al 3 settembre. Sotto il retro del ritratto della beata Giovanna Bonomo, con un sonetto a lei dedicato

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