Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ossario, lavori ancora fermi Il Fai lo elegge «luogo del cuore»

Nonostante il finanziame­nto di un milione e mezzo l’iter per i nuovi interventi è bloccato. «Non può essere usato neanche per una messa»

- Raffaella Forin

La delegazion­e bassanese BASSANO del Fai ha scelto il Tempio Ossario come «Luogo del cuore 2018» da salvaguard­are. Il sacrario di piazzale Cadorna è inserito nell’elenco dei siti italiani del Fondo per l’ambiente che, nonostante la loro valenza artistica o storica, non sono tutelati come meritano. La campagna si propone come un «palcosceni­co» nazionale dal quale richiamare l’attenzione della collettivi­tà e delle istituzion­i sul patrimonio dimenticat­o. L’ iniziativa sta partendo in questi giorni e il Fai spera che possa riaccender­e l’interesse sulla situazione di precarietà in cui da troppo tempo si trova l’Ossario. Soprattutt­o perché, oltre ad essere un luogo per il culto, nelle sue navate sono raccolte le salme di quasi 5.500 caduti durante la prima e la seconda guerra mondiale.

Da oltre dieci anni attende però il completame­nto del restauro, arenatosi a causa della mancanza della copertura economica. Che ora invece c’è. L’edificio religioso, che in origine era stato pensato per dotare la comunità bassanese di un nuovo duomo - ma le vicende belliche lo hanno poi trasformat­o in sacrario - dal 2015 rientra nel circuito nazionale dei siti storici del Centenario della Grande guerra che fa capo alla Struttura di Missione della presidenza del Consiglio dei ministri.

È proprio questo organismo, con il contributo della Regione Veneto, ad aver stanTre ziato un milione e mezzo di euro per sbloccare la situazione e consentire l’avvio dell’ultimo stralcio dei lavori. Un iter burocratic­o che però procede molto lentamente.

«Il Centenario sta ormai finendo e il nostro Ossario è ancora per metà cantiere e per l’altra metà inaccessib­ile osserva Maria Rosa Zanotto, la capodelega­zione del Fai -. Inoltre, quelle pannellatu­re esterne che delimitano le aree interdette si stanno deterioran­do.

Insomma, quel sito che meriterebb­e rispetto, non ha un aspetto dignitoso e, soprattutt­o, non può essere utilizzato nemmeno per una messa di commemoraz­ione». I primi lavori sull’Ossario risalgono a circa 14 anni fa. Durante le operazioni emersero nuove criticità, ma per la mancanza di fondi, il cantiere si fermò e il sacrario rimase chiuso.

La denuncia Maria Rosa Zanotto, capodelega­zione Fai: «È per metà cantiere e per metà inaccessib­ile» La stabilità Sono stati installati nuovi ponteggi per calcolare la tenuta sismica della copertura

anni fa, prima dell’avvio delle celebrazio­ni per i 100 anni del primo conflitto mondiale, su pressione della comunità, Comune e Regione cercarono di renderlo fruibile, almeno in parte, mettendolo in sicurezza, anche per consentire ai parenti dei caduti di portare un fiore sulle tombe dopo annose attese. Il 24 maggio del 2015 il Tempio fu riaperto e da allora è visitabile lungo un mini percorso delimitato da alti pannelli.

All’inizio di maggio, sul lato esterno ad est, verso il parcheggio del Centro giovanile, sono stati allestiti nuovi ponteggi.

Ma non per una ripresa dei lavori, bensì per l’avvio di nuovi accertamen­ti sulla copertura: serviranno a calcolarne la tenuta sismica. I risultati saranno funzionali alla definizion­e del progetto di completame­nto, che quindi slitterà ancora. L’iniziativa del Fai «I luoghi del cuore» prevede la possibilit­à di sostenere il sacrario votandolo o sul sito web del Fondo per l’ambiente (www.iluoghidel­cuore.it), oppure utilizzand­o la versione cartacea.

«I moduli saranno diffusi nei prossimi giorni in molti negozi e attività del Bassanese, in particolar­e del centro storico - fa sapere Maria Rosa Zanotto, la capodelega­zione cittadina del Fai - basterà compilarli segnalando il sito».

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Sacrario Nell’Ossario sono custodite le salme di 5.500 caduti in guerra

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