Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Sta arrivando un temporale» L'app ci avviserà mezz’ora prima
L’App registra i nuvoloni nel raggio di 30 chilometri: «Solo fenomeni intensi»
Mai più il rischio di trovarsi sotto un violento temporale impreparati, magari in spiaggia sul bagnasciuga: ora arriva l’app che avvisa (mezzora prima) quando sta arrivando una precipitazione intensa.
Mai più il rischio di trovarsi sotto un violento temporale impreparati, magari in spiaggia sul bagnasciuga: ora c’è l’app che avvisa quando sta arrivando una precipitazione intensa.
Per mettere freno alle polemiche che si ripropongono ogni estate all’arrivo di acquazzoni, magari non anticipati dalle previsioni meteo, Arpav e Regione si sono messi al lavoro e con una spesa di 30 mila euro hanno creato «App Temporali», basta scaricarla sul proprio smartphone, scegliere il Comune e il gioco è fatto: quando i radar intercettano l’arrivo di una perturbazione in zona, avvisano con una notifica. «L’obiettivo è segnalare precipitazioni intense - spiega l’assessore veneto all’Ambiente Gian Paolo Bottacin - Il servizio permette di auto-tutelarsi, ossia di proteggere un garage o uno scantinato ma anche di avere informazioni precise e corrette».
L’applicazione non dà previsioni a medio termine (per quello c’è un’altra app, la Arpav Meteo) ma rende più facile l’accesso ai dati pubblicati sul sito dell’Agenzia sui fenomeni temporaleschi.
I radar di riferimento della nuova App sono tre: Teolo (Padova), Concordia Saggitaria (Venezia) e quello bolzanino di Monte Macaion. Riescono ad anticipare le piogge in modo tale che se una famiglia ha in programma una gita fuori porta fa in tempo a rinviarla. «La stagione calda - aggiunge l’assessore - è sempre più lunga, dura tra maggio e settembre e ogni anno ci sono tra i dieci e i trenta giorni di precipitazioni superiori ai 10 millimetri».
Lo studio del clima in Veneto ha evidenziato che piove più di un tempo e che ci sono aree, come Pedemontana e Dolomiti, in cui i fenomeni hanno una durata maggiore rispetto alla costa dove invece risultano brevi e intensi.
Un esempio? Il maltempo del 26 settembre 2007 che in due ore ha fatto cadere più di 300 millimetri di pioggia in poco più di due ore mettendo in ginocchio 26 Comuni del Veneziano, Padovano e Trevigiano: l’app di Arpav e Regione è in grado di avvisare del rischio in casi come questo.
In situazioni, di contro, come quella del tornado del 9 luglio 2015 che ha spazzato via case e auto lungo la Riviera del Brenta forse l’applicazione non sarebbe stata utile, la pioggia è infatti arrivata dopo il forte vento. «Abbiamo costruito un sistema di informazioni continue, ogni dieci minuti il catalogo regionale delle precipitazioni intense si aggiorna - spiega Francesco Domenichini, meteorologo di Arpav - e si possono selezionare fino a tre Comuni contemporaneamente».
Il sistema non prevede però la possibilità di geolocalizzazione automatica, se l’utente vuole ricevere notifiche sul rischio di temporali in una località diversa da quella settata deve aggiungerla manualmente. «Si tratta di un sistema molto complesso - conclude il meteorologo - se emergeranno problemi li correggeremo».
Arpav ha all’attivo otto applicazioni (meteo, qualità dell’aria, balneazione, idrologia, neve e valanghe, nitrati, pollini) oltre alla neonata sui temporali e per semplificarne l’uso ed evitare di avere tanti programmi è allo studio come poterle raggrupparle in un’unica piattaforma per smartphone e tablet.