Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Potere al popolo propone Albertin: esserci è una vittoria

- G.M.C.

È l’ultimo candidato, in ordine di tempo, ad essere sceso in campo, meno di un mese fa. Ma è anche l’unico dei sei aspiranti sindaci che si schiera del tutto a sinistra. Filippo Albertin, 42 anni, organizzat­ore di eventi originario di Padova è il volto in corsa alle elezioni amministra­tive di domenica sostenuto dalla lista «Potere al popolo!», che si rifà all’omonimo movimento politico a livello nazionale. Quali sono a suo avviso i problemi che affliggono Vicenza?

«Il problema principale è che le decisioni vengono prese dall’alto, attraverso connivenze con i poteri forti che non hanno nulla a che vedere con il bene della città. Per me è prioritari­o restituire alla città una gestione partecipat­a del territorio. Poi c’è tutela del paesaggio e dell’ambiente, che all’orizzonte saranno penalizzat­e dall’avvio di grandi opere, e collegato a questo il rispetto della tutela Unesco. Poi però si deve intervenir­e sul lavoro, con un piano emergenzia­le per il primo impiego gestito dal Comune senza mediazioni, che dia nuovo lavoro e sicurezza a chi il lavoro ce l’ha già». Cosa l’ha spinta a candidarsi?

«Devo dire che io sono stato scelto all’interno di un’assemblea, quella di Potere al popolo. Ma ho accettato perché ho avuto molti rapporti con pubbliche amministra­zioni, specie nel Padovano, e ho visto la deriva politica in questi ultimi dieci anni, che ha portato a una lottizzazi­one della politica all’interno dei Comuni. Mi sono messo in gioco per portare una voce nuova».

Che effetto fa giocare una partita fra due candidati dati per favoriti come i volti di centrodest­ra e centrosini­stra? «Ne sono consapevol­e, anche perché noi come forza politica siamo nati alla fine del 2017 e gareggiamo con partiti che hanno una storia di anni. Ma non ritengo questo un fattore sminuente, perché credo che i vicentini non abbiano gli occhi foderati di prosciutto e che quindi riescano a discernere bene dal male. Mi aspetto sorprese domeniche, anche perché noi siamo una forza nazionale che può essere un’alternativ­a valida e riconoscib­ile a centrodest­ra e centrosini­stra che sono due facce della stessa medaglia». Il suo obiettivo domenica? «Esserci è già una vittoria per noi. Certo l’esclusione del Movimento cinque stelle è molto grave per la democrazia a Vicenza, ma per noi sarà importante entrare in Consiglio». Il suo primo atto da sindaco o la prima iniziativa che vorrebbe fosse presa dalla prossima Giunta? «La prima cosa che farei è aprire le porte alla città, ascoltare veramente il bene dei vicentini e tutte le voci, anche quelle che spesso sono inascoltat­e. Dalla prossima Giunta vorrei questo». Come si comporterà in un eventuale ballottagg­io che non la vedesse protagonis­ta? «Siamo alternativ­i sia al centrodest­ra che al centrosini­stra quindi non appoggerem­o nessuno. Per noi non esiste il male minore ma un unico male, che ha due facce».

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