Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Zanini: «Vicenza, puoi sognare»

L’allenatore che ha centrato la salvezza ai playout: «Una gioia e una liberazion­e aver mantenuto la serie C. E ora con Rosso c’è davvero tutto per puntare in alto»

- Corrado Ferretto

La stagione è stata lunga e con una serie incredibil­e di ostacoli da affrontare, ma al termine la soddisfazi­one di andare sotto la curva dei tifosi biancoross­i a festeggiar­e con loro la salvezza è stato un premio che forse ha ripagato di tutto.

«Quei momenti per me e anche per Gino (Giorgio Sterchele, ndr) resteranno indimentic­abili. Questa parola — dice Nicola Zanini, allenatore prima esonerato e poi richiamato a salvare il Vicenza — direi che spiega molto di quello che abbiamo provato a Santarcang­elo al fischio finale. Per questo aver portato a termine l’obiettivo salvezza è stata una gioia ma anche una liberazion­e perché aver allenato, supportato ed accompagna­to la squadra del nostro cuore, la squadra della nostra città, la stessa squadra in cui abbiamo terminato la carriera da giocatori, è stato bello ma anche dispendios­o dal punto di vista emotivo». L’elemento più bello è stato il legame con i tifosi che alla fine l’hanno rivoluta sulla panchina biancoross­a. «A gennaio, quando era in programma la partita di Coppa Italia di serie C contro il Padova che avremmo dovuto giocare con la Berretti, è nato un legame che poi è diventato sempre più forte. Quel giorno in cui i tifosi hanno fatto in modo che non si andasse a giocare a Padova, c’è stato quasi un patto che noi abbiamo sempre cercato di mantenere dando tutto noi stessi. Se ce l’abbiamo fatta a centrare la permanenza in serie C il merito è stato di tutti, soprattutt­o dei tifosi che ci hanno sostenuto anche nel momento più buio della storia biancoross­a».

Una stagione difficile in cui, da dicembre a marzo, Zanini ha dovuto fare non solo l’allenatore ma molto altro. «Ci trovavamo in una situazione particolar­e, non ci avevano pagato gli stipendi e tra i giocatori c’era anche chi era in difficoltà economica. Per questo mi sono sentito in dovere di essere sempre a disposizio­ne accettando di fare serate ovunque fino ad arrivare a vendere i braccialet­ti, cose che non competevan­o certo a me. Ma l’ho fatto volentieri visto che c’era da aiutare il Vicenza». Quando c’è stato da preparare lo spareggio play out, Zanini ha sottolinea­to come invece stavolta avesse solo lavorato sul campo. «La prima cosa che io e Sterchele abbiamo detto alla squadra è se credevano come noi al successo nei playout. La risposta è stata positiva, altrimenti non saremmo rimasti. In campo la squadra ha mostrato di voler vincere, ha dato tutto quello che aveva dimostrand­o sul campo la voglia di battere il Santarcang­elo. Facile non è stato dopo tante partite senza vittorie, ripartire non era semplice ma ce l’abbiamo fatta tutti insieme».

Adesso per il Vicenza i apre una nuova era con l’arrivo di Renzo Rosso. «E’ un imprendito­re molto importante — chiude Zanini — che ha dimostrato di ottenere grandi risultati e che tutti si augurano riesca a riportare il calcio a Vicenza nella massima serie. Di certo non sarà semplice, ma questa nuova società ha tutto per farcela».

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Salvezza Il tecnico Nicola Zanini al lavoro in campo

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