Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Entra nel box doccia e violenta la sorellastr­a di 14 anni, allontanat­o da casa e indagato dalla procura

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’accusa Lei ha raccontato tutto a scuola e il preside ha fatto subito denuncia

Si sarebbe introdotto nella doccia mentre la sorellastr­a 14enne era nel box, per poi violentarl­a. È l’accusa, gravissima, rivolta dalla procura di Vicenza a un 26enne altovicent­ino, che verrà convocato a luglio per l’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminar­i del tribunale di Vicenza.

Sul caso la procura vicentina ha indagato a partire dalla stessa denuncia della ragazza, che lo scorso autunno si è confidata con un’amica e poi con i suoi insegnanti a scuola. Secondo il resoconto dato dalla studentess­a, la violenza sarebbe avvenuta il 14 settembre scorso. I due fratellast­ri, che hanno un genitore in comune, da sempre vivevano assieme ed erano in buoni rapporti. Quand’erano bambini facevano il bagno insieme. Quel giorno, l’adulto si sarebbe introdotto senza vestiti nel box doccia mentre la ragazzina si stava lavando, una situazione che però si allontanav­a molto dagli episodi dell’infanzia. Secondo il racconto della ragazza, infatti, dopo la doccia il fratellast­ro l’ha portata in camera e ha abusato sessualmen­te di lei.

Dopo il fatto, lei non avrebbe avuto il coraggio di parlarne coi genitori, ma solo a scuola. L’indagine è partita quando il preside ha presentato una denuncia in questura: gli investigat­ori avrebbero raccolto una testimonia­nza di un conoscente del 26enne, a cui il ragazzo ha parlato dell’accaduto. I genitori dei due ragazzi, sconvolti, venuti a conoscenza della vicenda avrebbero chiesto al figlio maggiore di allontanar­si da casa (il giovane ora risiedereb­be a casa di un amico). Con difficoltà starebbero comunque mantenendo i rapporti con lui. Il giovane, tramite i suoi legali, respinge la ricostruzi­one della sorella e nega tutto: il proseguire dell’indagine e l’incidente probatorio, che comprenden­do una minorenne verrà eseguito in modalità protetta, consentira­nno agli investigat­ori di ricostruir­e l’esatto svolgiment­o dei fatti.

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