Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Super Vasco: il temporale non rovina la festa

La pioggia non ha fermato la festa. Altro assalto al live del Blasco nazionale, nella data numero due all’Euganeo: 47mila a cantare e ballare, anche inzuppati. Due ore di note, il rocker quasi 70enne ha retto bene, merito della svolta salutista

- Francesco Verni Andrea Pistore © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La pioggia non ha rovinato la festa ai 47mila fan di Vasco Rossi, ieri allo stadio Euganeo di Padova. Il violento acquazzone del pomeriggio, ha creato problemi. Verso le 15 la bomba d’acqua non ha risparmiat­o le vie d’accesso allo stadio: chi ha potuto si è riparato sotto i pannelli fotovoltai­ci che ricoprono il parcheggio. Alle 16.30 è stato deciso che i parcheggi ricavati nei campi non erano praticabil­i. Sono stati chiusi gli accessi e dirottati gli spettatori verso i park scambiator­i di Limena. Traffico paralizzat­o. Le tangenzial­i male hanno sopportato il connubio maltempo-grande evento, la circolazio­ne è andata in tilt. A fine serata il rientro è durato ore, con lunghe colonne ovunque.

Ma la seconda serata live di Vasco è stata magica. Per capire Vasco Rossi basta rifarsi ad un particolar­e. Nella scaletta dei brani, al sesto posto ieri e mercoledì c’è la canzone Fegato, fegato spappolato, pubblicata nel secondo album Non siamo mica gli americani! del 1979. In coda alla canzone, tutte le volte che Vasco l’ha portata live, c’è l’innesto di un altro brano. In questo Vasco Non Stop Live 2018 si ascolta

Enter Sandman dei Metallica, un modo per ringraziar­e la band di Los Angeles. Proprio i Metallica nell’ultimo tour italiano hanno suonato dal vivo il brano del Komandante C’è

chi dice no. Quel posto, nei tour degli anni Ottanta era occupato da God save the Queen in versione Sex Pistols, e dal ’95 (periodo dance di Vasco), da Short dick man dei 20 Fingers. Questo significa che oggi non è più tempo di (punk) rock né di electro dance, ma che il Vasco 2018 è metal. Vasco guarda sempre avanti, ha osato e osa, non si accontenta mai. Complici anche i problemi di salute del 2010-2011, og-

gi il Blasco 66enne è un uomo nuovo. Ha dato un taglio allo stile di vita dissoluto da rocker, eliminato alcol e sostanze varie. La rivoluzion­e salutista comprende ogni mattina una corsa o un giro in bicicletta. Per le due date live di Padova Vasco ha scelto di alloggiare a Villa Franceschi di Mira e ha postato su facebook ogni giorno video in cui mostrava le sue passeggiat­e nel parco. Meno «dannato» e più green. Nei 10 giorni di Lignano, si è visto più volte in giro in bicicletta, mentre usciva dal golf club, per girare sul litorale. Così Vasco, ieri e mercoledì a Padova, era più in forma che mai. L’attacco della doppia data con una intro industrial metal è la chiave di lettura dell’intero live: due ore e mezza di musica, una faticaccia anche per cantanti più giovani. All’Euganeo di Padova è partito con Cosa succede in città, e via alla «messa» in musica del «dio del rock made in Italy». Il Vasco Non Stop Live 2018 sarà ricordato nel «Vangelo secondo Vasco» come il primo live senza nessun componente della Steve Rogers Band sul palco. Complice anche il malore del bassista Claudio Golinelli, sostituito da Andrea Torresani. Il resto della band è formata dalle chitarre Stef Burns e Vince Pastano, alla batteria Matt Laug, alle tastiere Alberto Rocchetti, alla tromba Frank Nemola e ai cori, percussion­i, synth, piano e chitarra la new entry Beatrice Antolini. Pezzi heavy (“Deviazioni”, “Blasco Rossi”, “C’è chi dice no”, “Gli spari sopra”) e ballate (“Come nelle favole”, “Stupido hotel”, “Siamo soli”, “Un mondo migliore”). Il finale, dopo “Vita spericolat­a”, “Canzone” è con “Albachiara”: fiamme alte dal palco e coriandoli che cadono sull’Euganeo.

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Sul palco Vasco Rossi a Padova: nemmeno la bomba d’acqua ha fermato il rocker

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