Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Olimpiadi, no di Bolzano a Cortina «Ma è un errore»
La notizia aveva suscitato una certa apprensione: la Provincia di Bolzano ha bocciato il sostegno alla candidatura di Cortina 2026. Poi è arrivato il chiarimento del presidente Kompatscher: «È un disguido, non cambia nulla».
Come prima, più di prima. Non è vero che la Provincia autonoma di Bolzano ha bocciato il sostegno alla candidatura di Cortina come sede delle Olimpiadi invernali 2026, o meglio: non è vero che voleva farlo. Mercoledì, al contrario, la maggioranza guidata da Arno Kompatscher (centrosinistra) voleva votare a favore della mozione presentata dal consigliere di opposizione Alessandro Urzì, che impegnava la giunta provinciale «a sostenere la cooperazione con Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento per la promozione della candidatura dei territori dolomitici ad accogliere i Giochi olimpici invernali del 2026 e a ospitare, nel rispetto dell’ambiente naturale e alpino, alcune delle competizioni valorizzando le eccellenze sportive invernali dell’Alto Adige, anche come volano turistico ed economico».
Per Kompatscher, nulla da eccepire. Non più tardi dello scorso marzo, del resto, il presidente della Provincia altoatesina era sceso a Venezia per incontrare il governatore del Veneto Luca Zaia e il suo omologo trentino Ugo Rossi, insieme ai quali aveva espresso «una piena convergenza» sulla candidatura di Cortina. Il problema è che mercoledì la mozione di Urzì sulla Regina delle Dolomiti è finita nel calderone delle trecento e passa mozioni all’ordine del giorno, con il tema delle Olimpiadi che figurava tra gli scambi di alunni in Tirolo e l’introduzione del patentino per i proprietari di cani. E alla fine il caos ha preso il sopravvento: Oswald Schiefer, capogruppo del Sudtiroler Volkspartei, ha proposto di votare contro la mozione olimpionica pensando che si stesse parlando d’altro. Insomma, un malinteso. Risultato: mozione bocciata con 13 favorevoli, 12 contrari e un astenuto.
La notizia del siluramento è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel giorno in cui Cortina ospitava un summit tecnico sul dossier della candidatura, e ha suscitato la reazione dei parlamentari bellunesi. La più pungente porta la firma di Dario Bond (Forza Italia): «Il no di Bolzano non deve ostacolare il cammino verso l’obbiettivo - si legge nella nota diffusa da Bond -. È il tempo delle scelte, l’Alto Adige ha fatto la sua, ora il Veneto e l’Italia supportino la Regina delle Dolomiti. Non so se Bolzano vorrà sostenere una candidatura austriaca, viste le aperture arrivate da oltre confine su molti temi, non ultimo quello della doppia cittadinanza. Fatto sta che questo voto non deve ostacolare il lavoro di Cortina». Per Roger De Menech (Pd) «la Regione ha dimostrato che non è in grado di fare squadra, ma il Veneto può andare avanti da solo»; Federico D’Incà (M5S) si è detto «dispiaciuto» per la scelta di Bolzano e ha auspicato un «ripensamento» di Kompatscher. Come si vedrà, non ce ne sarà bisogno.
Il primo a mettere in dubbio la bocciatura di Bolzano è stato il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, intercettato nel bel mezzo del summit ampezzano: «A me questa notizia non risulta, anzi, qui si respira un’aria improntata alla massima collaborazione. Oltre ai tecnici della Regione ci sono anche quelli di Bolzano e Trento, che stanno lavorando per predisporre il dossier entro fine giugno. Nei prossimi giorni i sopralluoghi sugli impianti da assegnare alle gare di sci, curling, bob e slittino continueranno anche in Trentino Alto Adige. E intanto stiamo pensando a dove fare le cerimonie di apertura e di chiusura».
Poco dopo, è Kompatscher a chiarire l’incidente diplomatico: «È stato un problema di comunicazione - dice il numero uno della Provincia di Bolzano -. Il nostro capogruppo pensava di bocciare una mozione diversa da quella di Urzì, che era stata sospesa e rimessa al voto dopo altre discussioni. Proprio per questo, non tutti i consiglieri di maggioranza hanno premuto il bottone del voto. Per noi è come se non fosse successo niente: il voto non ha valore, la nostra linea non cambia e i nostri impianti restano a disposizione del progetto per Cortina 2026. Sempre se questa candidatura ci sarà».
Ieri intanto il prefetto di Belluno, Francesco Esposito, ha annunciato l’intenzione di chiudere da luglio le statali 51 di Alemagna e 52 del Comelico ai tir con destinazione fuori provincia, anche per mitigare l’impatto dei 42 cantieri che verranno aperti sull’Alemagna per i Mondiali di sci 2021. La discussione riprenderà martedì con una riunione tra sindaci e associazioni di categoria.
Summit Ieri i tecnici erano a Cortina per eseguire i primi sopralluoghi sugli impianti