Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cicero assessore sicuro Al Carroccio due posti
Il parlamentino di Vicenza si fa definendo. Resta la grana dei post fascisti. Il neo sindaco: «Ribadisco: devono andarsene»
Ventuno a dodici. I numeri del consiglio comunale disegnato dall’esito del voto di domenica saranno la fotocopia (quasi) della compagine uscente, solo a parti invertite. Dopo la proclamazione del vincitore (il candidato di centrodestra Francesco Rucco) e degli eletti, in sala Bernarda siederanno 21 esponenti della maggioranza di centrodestra e 12 dell’opposizione.
Solo la lista #Ruccosindaco, prima forza politica di questa tornata elettorale con il 24,54 per cento dei voti, avrà 10 consiglieri, a cui si aggiungono 7 nomi della Lega, 2 di Forza Italia e 1 della lista Cicero. L’opposizione, invece, sarà formata da 6 esponenti del Pd, 2 rappresentanti della lista «Da Adesso in poi» e un consigliere ciascuno per le liste Vinova, Coalizione civica e Quartieri al centro. Fuori dal Parlamentino di Vicenza, invece, Fratelli d’Italia (ferma al 1,66 per cento) e «Vicenza ai vicentini-Popolo della famiglia» (1,29 per cento) e pure le 4 liste elettorali degli altri candidati sindaco ovvero Bano, Equizi, Maroso e Albertin.
Fra i nomi con un posto (per ora ufficioso) nel prossimo consiglio comunale ci sono 9 consiglieri uscenti riconfermati e volti noti: dal presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti (Lega), a Isabella Sala del Pd, miss preferenze alle urne con 833 scelte, dall’anima del comitato «No Tir-Bretella dell’Albera» Giovanni Rolando (Pd) al segretario cittadino del Carroccio, Matteo Celebron.
Oggi alle 9 inizia il lavoro dell’ufficio elettorale centrale, per la verifica dei verbali di seggio, che termina con la proclamazione degli eletti, pevista fra oggi e domani. Solo in quel momento i volti del prossimo Consiglio saranno definiti. Ma non è neppure detto che poi restino quelli e i motivi sono due: da una parte c’è la vicenda dei «post-fascisti», che ha portato alla luce messaggi e foto su Facebook di alcuni candidati di centrodestra inneggianti al fascismo e al nazismo. «Chiederò loro di dimettersi una volta eletti» aveva tuonato Rucco, nelle settimane prima del voto. «Mantengo la mia posizione ha precisato ieri il sindaco in pectore - ma, rimetterò la scelta finale alla coalizione, ne discuteremo». Dunque, c’è da capire chi, in caso, si dimetterà. Poi c’è la formazione della
Rucco Nessuno mi ha ancora chiesto nulla, attendo la proclamazione e poi valuterò rispettando il voto degli elettori
Giunta: è probabile che molti volti della nuova amministrazione arrivino dai candidati in Consiglio, che in caso di promozione ad assessore lasceranno il posto ad altri volti. E già si fanno i primi nomi dei possibili assessori: è data per certa la presenza nella prossima Giunta di Claudio Cicero (lista Cicero), in qualità di assessore alla Mobilità. Valerio Sorrentino potrebbe tornare alla Sicurezza. La Lega potrebbe ottenere due assessorati, di cui uno pare (quasi) sicuro in mano al segretario cittadino del partito nonché candidato, Matteo Celebron, seguito forse da una donna candidata per la Lega (in pole Cristina Tolio e Silvia Maino), mentre un altro nome dato per certo in Giunta sarebbe quello di Silvio Giovine, visto che il braccio destro dell’assessore regionale di Forza Italia, Elena Donazzan, è mister preferenze della lista #Ruccosindaco (446 scelte). Infine Forza Italia: per gli azzurri, secondo indiscrezioni, ci sarebbe l’ipotesi di un assessorato o della presidenza del Consiglio, da assegnare - pare - a Marco Zocca, primo dei candidati della lista con 253 preferenze e già assessore con la Giunta di Enrico Hüllweck.
«Nessuno mi ha ancora chiesto nulla - chiosa Rucco mi prendo qualche giorno di riposo, attendo la proclamazione e poi valuterò incontrando tutte le forze ma rispettando il voto degli elettori».