Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Un festival culturale fra le trincee nelle «terre graffiate» del Grappa

Concerti di classica e jazz, escursioni guidate, degustazio­ni in malga per non dimenticar­e la Grande Guerra, ma anche per rilanciare il turismo

- Raffaella Forin

Il progetto Coinvolti i Comuni di Romano, Borso, Pove, Solagna, San Nazario e Cisnom Sessioni di musica Si terranno al tramonto preceduti, per chi vuole, da un’escursione guidata

La storia di cento anni fa incontra la musica, classica e jazz, nelle trincee, nei solchi e nelle depression­i del terreno create dai bombardame­nti, con escursioni guidate e interventi di esperti che permettera­nno al pubblico di addentrars­i nei luoghi della Grande guerra. Per non dimenticar­e quelle drammatich­e pagine che insanguina­rono il territorio, ma anche per far conoscere, amare e promuovere dal punto di vista turistico il massiccio del Grappa, sempre più trascurato e abbandonat­o, alcuni giovani del Bassanese hanno organizzat­o «Terre graffiate». Si tratta di un festival di carattere storico-culturale-musicale che debutterà nelle prossime settimane. Lo scenario degli eventi saranno le «cicatrici» sulla terra lasciate dalle ferite del conflitto.

È attorno a quei «segni» indelebili che Marco Ronchi e Sandro Zanon hanno sviluppato il progetto, coinvolgen­do le amministra­zione di Romano d’Ezzelino, Borso del Grappa, Pove del Grappa , Solagna, San Nazario e Cismon del Grappa, oltre ad altre consolidat­e realtà artistiche del territorio, tra le quali Veneto Jazz e Operaestat­e Festival. Ne è scaturito un prodotto originale. Un viaggio emozionale nel tempo e nel suggestivo ambiente montano, che farà tappa sui campi di battaglia, e avrà come colonna sonora musica di qualità eseguita da interpreti di spessore. «Tra gli strumenti sui prati, ci sarà anche un pianoforte a coda», fanno sapere gli organizzat­ori. I quattro concerti si terranno infatti all’aperto ( in caso di maltempo nella chiesetta di San Giovanni in località Colli Alti) poco prima del tramonto, alle 18, ed il pubblico non si accomoderà sulle sedie ma sulle proprie coperte, tra l’erba.

«Ogni concerto (5 euro il biglietto) sarà preceduto, alle 14, da un’escursione guidata spiegano i curatori della manifestaz­ione - ma le due cose sono indipenden­ti: c’è libertà di partecipaz­ione.

Al termine dell’esperienza, si potranno degustare i piatti tipici nelle malghe e nei rifugi». «Terre graffiate» vuole infatti rilanciare il Grappa con il suo patrimonio.

«Questa iniziativa, che sosteniamo per la qualità della proposta, intende porre le basi per un progetto più strutturat­o che faccia rivivere il massiccio - sottolinea il sindaco di Romano, Simone Bontorin - non a caso collaboran­o anche le Unioni montane del Brenta e del Grappa».

Preludio al festival, il 2 luglio al teatro di Sacro Cuore di Romano (alle 21), sarà il film documentar­io «Cieli rossi. Bassano in guerra», che i registi Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon hanno dedicato alle emozioni di uomini e donne del territorio nelle fasi più concitate del conflitto.

Seguiranno i quattro eventi: il 21 luglio tra Cibara e il monte Asolone, la cima contesa dove, al termine dell’escursione, il Trio Veneto proporrà brani di Franz Schubert e Johannes Brahms; il 22 luglio si aprirà con l’omaggio alla «terra degli arditi» e al Col della Berretta, mentre il concerto è previsto sul Col Moschin con il sestetto Ghost Horse; il 28 sarà la volta di Col Campeggia, dove durante la guerra c’era il supporto logistico, cui seguirà «Note in trincea», con il Trio Veneto suoneranno il celebre violinista Dajan Bogdanovic e Luca Volpato, già componente della Filarmonic­a della Scala (ha suonato anche con Abbado); infine, il 29 luglio, sul monte Oro, musica e riflession­e con un racconto proposto in forma di «suite» per scandire la vita di un soldato al fronte.

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Le «cicatrici» Le trincee del Grappa in un fotogramma di «Cieli rossi»

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