Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Eletti due candidati dei post fascisti «La coalizione deciderà se restano» Alla vigilia del voto si parlava di dimissioni, De Marzo ieri era in Comune

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il sindaco ha voluto precisare due punti, ritenuti «importanti»: «Credo vada considerat­o il percorso civico compiuto da questi ragazzi rispetto a un passato che è superato e maturato - osserva Rucco ma anche l’aspetto del consenso elettorale importante che hanno preso queste persone, con oltre duecento preferenze a testa. Penso che non siano tutti voti di fascisti ma di cittadini per bene. Dunque bisogna tener conto del consenso popolare e della democrazia, non si può essere democratic­i a corrente alternata». Dunque, la (dura) presa di posizione delle scorse settimane adesso si smorza. Anche perché pure sul fronte dei partiti c’è chi cerca di stemperare la tensione. Come il segretario cittadino della Lega, Matteo Celebron: «Certo i contenuti scritti nei post sono da condannare - afferma Celebron - ma l’importante è che queste persone prendano le distanze da quegli atteggiame­nti. Detto questo, che Facebook sia diventato il metro di giudizio per definire quanto una persona è democratic­a è un fatto preoccupan­te. Chi è eletto deve rendere conto ai vicentini per il suo operato, e comunque valuteremo in coalizione».

Ma il tema tiene banco, se non altro nelle ore che precedono proprio la conferma degli eletti in Consiglio, che saranno proclamati solo durante la prima seduta di sala Bernarda, prevista a fine mese. «Io mi rimetto alla decisione di Francesco (Rucco, qualsiasi essa sia - dichiara De Marzo - perché in lui ho massima fiducia. Credo che il dato uscito dale urne sia abbastanza chiaro e che si debba valutare anche il percorso di maturazion­e politica che ho compiuto, fondando la sezione vicentina del partito di Parisi, che non mi pare un estremista». Lo stesso De Marzo, poi, si lascia andare a consideraz­ioni personali sulla vicenda: «A me - sottolinea quanto accaduto ha fatto male a livello umano. Le persone che mi hanno attaccato mi salutano per strada, ma io distinguo il piano politico dal piano personale. E però questo tipo di attacchi non ha nulla a che vedere con la politica perché non si riferisce alle mie proposte in campagna elettorale. Ho sbagliato, certo, ma ero giovane ed effervesce­nte, come tutti a 18 anni. La cosa che mi è dispiaciut­a di più e l’aver recato un danno a Rucco, perché per colpire lui hanno preso di mira me».

Infine, sul tema interviene anche la lista «Vicenza ai vicentini», che non porterà propri rappresent­anti in consiglio comunale ma che sulla vicenda dei post-fascisti era una delle liste più coinvolte: «Il dossier si è rivelato una bolla di sapone - fanno sapere dal direttivo - ma vogliamo rimarcare il nostro risultato, senza il quale Rucco non sarebbe riuscito ad ottenere la vittoria al primo turno».

Quei post sono da condannare ma l’importante è che queste persone prendano le distanze da quegli atteggiame­nti De Marzo Quanto accaduto mi ha fatto male. Ho sbagliato, ma ero giovane. E quei post non hanno nulla a che fare con le mie proposte elettorali

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Consiglio Sala Bernarda vuota: la prima seduta del Consiglio dell’era Rucco sindaco dovrà essere convocata entro il 23 giugno e svolgersi entro il 3 luglio

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