Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tribunale della Pedemontana, si riaprono i giochi
A far sperare nella riapertura il programma di governo e un coordinamento nazionale
BASSANO Tribunale della Pedemontana: ora più che mai si affilano le armi per ottenere la riapertura di un presidio di giustizia a Bassano, capace di servire un più ampio bacino di utenza che comprenda anche le province di Padova e Treviso.
C’è ancora una volta grande cautela ma i presupposti che fanno ben sperare ci sono tutti: in primis il punto su «giustizia rapida ed efficiente» che risulta nel programma di governo firmato da Lega e Movimento 5 Stelle e che prevede la «rivisitazione della geografica giudiziaria - modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni con l’obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino a cittadini e imprese». E poi c’è un coordinamento nazionale dei trenta tribunali cancellati dalla riforma pronto a costituirsi per aprire un dialogo con Roma: «coordinamento di cui Bassano farà parte» anticipa Enrico Savio, ex presidente degli avvocati bassanesi che parla del progetto del tribunale della Pedemontana come di «una proposta vincente per lo Stato che voglia l’efficienza della giustizia». Lo stesso Savio sottolinea poi come «Bassano ha avuto l’appoggio del presidente della Regione Luca Zaia, che ha sempre difeso il tribunale poi soppresso, un presidente in linea con chi governa ora il Paese». Eppure il risultato non è scontato. «Abbiamo delle armi in più, abbiamo innanzitutto un tribunale della Pedemontana già progettato con numeri, una cittadella della Giustizia costata 12 milioni e mai utilizzata, un governatore che non si dimentica delle sue promesse, ma non voglio illudermi – sostiene Savio –. Visto il disinteresse con cui sono state trattate le nostre proposte finora stento a credere che al Ministero interessi il buon funzionamento della giustizia».
Ma si continua a lottare. A piccoli passi. «Già lunedì, nel corso della riunione del comitato per il tribunale della Pedemontana (di cui fanno parte i rappresentanti delle categorie economiche, degli ordini professionali e della politica locale ndr) - spiega Savio - daremo incarico per partecipare al coordinamento che sta nascendo tra i comitati dei trenta tribunali cancellati dalla riforma della geografia giudiziaria e che vuole fare fronte comune per avere accesso diretto con il ministro».