Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il gelo di Boccia, Benetton chiama Venezia: «Si unisca subito»
Fusione territoriali di Padova e Treviso, Vincenzo Boccia si manifesta solo alle 19.40, attraverso un collegamento video da Roma con un monologo asettico e fuori asse rispetto alla circostanza ed agli entusiasmi fino a quel punto espressi da più parti. Applauso tiepido conclusivo, dunque, e poche perplessità sul fatto che, al di là del formale consenso generale sull’operazione, a livello sottocutaneo qualcosa di fastidioso ancora c’è. Nonostante le reiterate rassicurazioni di Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto, il quale insiste sulla inconsistenza degli interrogativi sulla reale funzione che rimane alla associazione regionale. «Ci sono due livelli – insiste – l’uno delle territoriali e l’altro regionale di coordinamento». Finché resisteranno le associazioni provinciali, insomma, quella veneta avrà il suo ruolo. « Nel mio programma iniziale il tema delle possibili fusioni c’era. Adesso bisogna trovare la disponibilità di altre territoriali. Ci sono in giro molti rumors ma non ho ancora informazioni in questo senso». Il presidente di Venezia, Vincenzo Marinese, sta pensando di aggregarsi a Veneto Centro? «E’ il caso che lo faccia quanto prima, è la soluzione più logica», è l’opinione di Damaso Zanardo, che di Marinese fu il concorrente nel recente rinnovo del vertice lagunare. Ancora senza opinione appare Luca Barbini, presidente della territoriale BellunoDolomiti. «Ci guardiamo intorno – dice – ma di determinato non c’è nulla». Ad auspicare un allargamento del raggruppamento del Veneto centrale, osservando il fenomeno dall’esterno, è Gilberto Benetton, vicepresidente di Edizione Holding. «Mettere insieme più aziende e più distretti è la via per diventare tutti più forti, si fa massa critica e si ottiene più potere. Spero che altri si aggiungano a questa iniziativa, a cominciare da Venezia».