Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Subentro Imprevar a Santa Chiara Stop del Comune: «Non ha i requisiti»
L’azienda al posto di Vardanega: «Tempi burocratici per i documenti, risolveremo»
Altolà del Comune al subentro della Imprevar nel cantiere per la realizzazione del polo museale Santa Chiara. Per l’amministrazione, la società con sede a Roma alla quale l’impresa Nico Vardanega Costruzioni - messa in liquidazione dalla proprietà ha ceduto in affitto il ramo d’azienda, «in questa fase» non avrebbe i requisiti richiesti per rilevare il cantiere ed eseguire l’opera. «Il subentro di Imprevar non può essere considerato ammissibile», fa sapere la municipalità in una nota. I motivi sono più d’uno. Innanzitutto, la società che dovrebbe subentrare nel polo museale non avrebbe la Soa. L’acronimo sta per una specifica attestazione, necessaria per legge, che certifica se un’impresa abbia i requisiti richiesti per svolgere lavori pubblici.
La lacuna è stata evidenziata dagli avvocati ai quali il Comune si era rivolto dopo aver ricevuto, nei giorni scorsi, l’atto notarile con la comunicazione del subentro. «Da quel documento - scrive il Comune alla Imprevar - emerge l’attuale inefficacia dell’affitto del ramo di azienda, in quanto il passaggio è subordinato ad una perizia giurata finalizzata all’acquisizione della qualifica Soa. Perizia che ad oggi però manca». Oltre alla certificazione, l’amministrazione rileva altri tasselli mancanti o non conformi al contratto in essere con la Vardanega alla quale erano stati affidati i lavori dopo il fallimento della Adico che aveva vinto l’appalto nel 2012. Il contratto di affitto con la Imprevar prevede che, nei 60 mesi della durata, la società subentri «solo per le poste attive».
Significa che prenderebbe in carico esclusivamente le opere da eseguire e non il pregresso con i suoi eventuali problemi. Infine, il Comune segnala che, secondo l’atto ricevuto, la subentrante possa recedere, anche frazionatamente (per singolo contratto) «senza obbligo di risarcimento e indennizzi, in qualsiasi momento, previa comunicazione a mezzo Pec con preavviso di almeno otto giorni. Tale facoltà di recesso - sostiene l’amministrazione - non garantisce il mantenimento degli obblighi che sono in essere tra la stazione appaltante e l’appaltatore».
Per queste motivazioni, dunque, la municipalità non accetta la proposta. Anzi, come scrive alla Imprevar, e per conoscenza alla Vardanega, «non prende in considerazione quando comunicato e al momento rimane come suo unico interlocutore la Nico Vardanega Costruzioni con la quale c’è ancora un contratto». È Massimiliano Simoncello, uno dei soci della Imprevar, a chiarire. Il trasferimento della Soa da un’azienda all’altra richiede tempo, circa 20 giorni - spiega - Lo prevede l’iter burocratico. Sugli altri aspetti evidenziati dal Comune, va detto che siamo ancora in una fase transitoria delle cessione. Mi auguro che l’ente abbia il buon senso di pazientare e di attendere la chiusura delle procedure».