Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Asiago, Osorio torna in rosa: conclusion­e oggi a Ca’ del Poggio

- Andrea Pistore

Un anno fa tra i profession­isti era stato Thibaut Pinot a trionfare sul prestigios­o arrivo di Asiago, dopo la scalata al Grappa nel giorno che consacrò Tom Domoulin. Ieri il giro d’Italia Under 23, quello riservato ai futuri campioni, ha ripercorso le salite dei profession­isti e ad aggiudicar­si il traguardo sull’Altipiano è stato il colombiano Cristian Munoz con il sudamerica­no Alejandro Osorio che è tornato a vestire il simbolo del primato strappando la maglia rosa a Mike Donovan.

Grandi emozioni sulle strade venete, che oggi vedranno la conclusion­e della corsa con le due semitappe in territorio trevigiano: la Conegliano-Valdobbiad­ene e la spettacola­re crono Real Time che terminerà sull’ormai «epico» muro di Ca’ del Poggio. Quella odierna sarà una giornata sperimenta­le — e a suo modo storica — per il ciclismo quando verrà testato il nuovo format delle corse contro il tempo che prevede lo start in ordine di graduatori­a (dal primo all’ultimo) con il distacco effettivo in classifica. In questo modo, sfruttando il metodo usato nello sci nordico per la combinata, il primo che taglierà il traguardo sarà senza alcun bisogno di verifiche sul tempo il vincitore del Giro. Ieri la frazione è partita da Levico Terme e dopo 157 chilometri è terminata sotto il sacrario militare di Asiago. La prima salita affrontata è stata quella delle Scale di Primolano, proprio dove Fausto Coppi nel 1950 si fratturò il bacino svenendo sull’asfalto in pavé. Dopo la discesa ecco sua maestà il Monte Grappa: sul Gigante della pianura, affrontato dal versante di Caupo, la corsa si è infiammata prima della discesa verso Ezzelino e la risalita su Foza.

Il traguardo ha premiato Munoz che ha regolato in volata Rubio e Vlasov, quarto posto per Almeida. Nella classifica generale Osorio è primo con soli 8’’ di vantaggio su Vlasov, terzo Donovan a 23’’. «Non so cosa aspettarmi — spiega il leader — ci attende questa crono Real Time, mai sperimenta­ta. Potrà succedere di tutto e capiremo chi è il migliore solo negli ultimi 800 metri. A cronometro me la cavo bene, ma non è l’ideale partire per primo, i miei rivali avranno più punti d’appoggio».

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Giro Asiago ha incoronato il colombiano Osorio

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