Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il mobile dal legno di scarto e la serra iper-tecnologia I giovani disoccupati creano
SCHIO «Ninfa» è una piccola serra che si può tenere in casa, resa tecnologica dalla domotica: sensori, ventole e irrigatori permettono di monitorarne temperatura e umidità, anche da remoto via smartphone. «Dua» è una scrivania dal design contemporaneo, ricavata da bancali con innesti di materiali tecnologici. «Moduletto» è invece uno stand per fiere, smontabile, che unisce legno di scarto e luci led. Sono i prototipi presentati ieri al Megahub di Schio, un fablab e un coworking gestito da due anni dalla cooperativa Samarcanda. A crearli sono stati i sette ragazzi del neonato Blend Collective, nato nel corso del progetto «All you neet is job»: sono «Neet», giovani disoccupati con tante competenze diverse – periti, ingegneri, designer e artisti visuali – e accomunati da un destino incerto, quello riservato ai ventenni e trentenni. Uno su quattro, nell’Italia che in questo è maglia nera in Europa, rimane senza lavoro. Proprio per creare prospettive lavorative per loro e mettere in connessione competenze, tecnologie e imprese, Samarcanda ha lanciato un anno fa il progetto articolato in corsi di formazione e tirocini, con il supporto di Fondazione Cariverona e di tre aziende – Legnopan, Rivit e Cambioluce – che hanno fornito bancali, pannelli per l’arredamento e componenti elettroniche con cui sperimentare con i macchinari del fablab. «I corsi hanno riguardato il disegno tecnico, la stampa 3d, il taglio laser, la falegnameria e la carpenteria, l’elettronica e il web marketing» spiega Elsa Garzaro di Megahub. Ne sono usciti tre prototipi pronti per andare sul mercato: «Per la fiera Aedifica sull’edilizia sostenibile, che si è tenuta a fine marzo a Vicenza, abbiamo realizzato cinque stand Moduletto» racconta Daniele Cazzola, designer di Daam Studio, uno dei docenti del corso. «Io sono stato assunto da un’azienda conosciuta nel corso del progetto» racconta Marco, perito elettronico, uno dei sette di Blend Collective. Altri due sono rimasti in contatto con Cambioluce per sviluppare progetti di lampade innovative. L’obiettivo è progettare e realizzare ancora insieme, magari sfruttando l’officina di Megahub. «Per noi questo progetto è stata una sfida – è il bilancio di Giovanni Gasparin, che per la coop Samarcanda ha seguito “All you neet is job” –. L’abbiamo vinta perché i prototipi sono di buona qualità e potenzialmente interessanti per il mercato. Ora la vera sfida è fare in modo che questa sorta di università informale che abbiamo creato non muoia, ma abbia continuità».