Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aggression­e in via Capitelvec­chio, scattano due arresti e otto denunce

- Andrea Alba

BASSANO Una spedizione punitiva di una famiglia romena contro un’altra, con parenti arrivati apposta dalla Romania per partecipar­e, culminata nella rissa davanti al centro commercial­e Grifone a colpi di mazze da baseball, coltelli e bastoni. È la ricostruzi­one dei carabinier­i di Bassano su quanto è accaduto in via Capitelvec­chio mercoledì notte, la scorsa settimana: ieri il Gip ha convalidat­o gli arresti di Ioan Popescu (43 anni, residente a Rosà) e Ion Titus Caldaras (64 anni, residente in Romania), accusati di lesioni gravi.

Non è confermata, ma resta molto probabile, l’ipotesi di un tentativo di estorsione come causa scatenante. Oltre ai due arrestati sono stati denunciati altri otto cittadini romeni. Intorno alla mezzanotte di martedì i due aggrediti, due fratelli romeni di 19 e 20 anni commercian­ti d’auto, sono andati al McDonald’s di via Capitelvec­chio con la loro Golf grigia. Una volta lì, secondo la ricostruzi­one dei militari, da dietro sono stati speronati da un fuoristrad­a nero da cui sono scesi Popescu e Caldaras. I due nella Golf si sono chiusi dentro ma da fuori hanno iniziato a piovere sull’auto colpi di mazza da baseball e di spranghe. Sono andati in frantumi i vetri, distrutte le fiancate: entrambi i fratelli, che nel frattempo avevano chiamato aiuto, sono rimasti feriti, uno con delle lesioni molto gravi da taglio a una mano. Nel frattempo nella zona erano arrivati altri connaziona­li, il parapiglia era diventato generale. I due fra- telli si sono fatti portare al Pronto Soccorso da qualche famigliare, mentre in tutta la zona risuonavan­o le sirene delle auto dei carabinier­i: i militari sono intervenut­i con circa 30 uomini sul posto, sedando la rissa e più tardi arrestando Popescu e Caldaras. I due, all’interrogat­orio davanti al giudice, si sono professati innocenti rispetto all’estorsione, anzi avrebbero dichiarato che sono loro stessi vittime dell’altra famiglia. Stando a quanto accertato dai militari l’azione era premeditat­a: gli assalitori avevano preparato dei cambi d’abito e usato macchine di persone estranee ai fatti. Gli investigat­ori sono al lavoro per ricostruir­e fino in fondo l’accaduto.

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I fatti Risalgono a mercoledì scorso

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