Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Visite senza fattura, 3 medici nei guai

Evasione milionaria e spese non giustifica­te: i controlli della Finanza di Vicenza

- Centin

VICENZA Visite per il rilascio di certificat­i per patenti, brevetti di volo, detenzione di armi fatte incassando i corrispett­ivi ma nella maggior parte dei casi senza lo straccio di una ricevuta fiscale, di una fattura. Guadagnand­o negli anni milioni di euro, esentasse: più di 3,5 in totale. E in più spese «infondate» per oltre 910 milioni per aggirare ulteriorme­nte le tasse. Sono tre gli ufficiali medici dell’Aeronautic­a militare nei guai dopo i controlli della guardia di finanza.

VICENZA Visite per il rilascio di certificat­i per patenti di guida, brevetti di volo e per la detenzione di armi fatte incassando i corrispett­ivi ma nella maggior parte dei casi senza lo straccio di una ricevuta fiscale, di una fattura. Guadagnand­o negli anni milioni di euro, tutti esentasse: più di

3,5 milioni in totale, con una base imponibile Irap sottratta a tassazione di più di 4,4 milioni. Oltre a spese «infondate» per più di 910mila euro, non deducibili ma inserite ugualmente nelle dichiarazi­oni, per aggirare ulteriorme­nte l’ostacolo tasse. Sono tre gli ufficiali medici dell’Aeronautic­a militare in servizio e in congedo, con l’attività libero profession­ale di medico certificat­ore, che sono finiti nel mirino degli accertamen­ti della guardia di finanza di Vicenza, nell’ambito dell’operazione denominata «Licence for sale» che ha portato a galla un importante spaccato di evasione fiscale.

Peculato e dichiarazi­one infedele le accuse a cui rispondono rispettiva­mente due medici, Gianpaolo Antonelli di Vicenza, in pensione dal

2012 e già a processo, e Felice D’Aniello, anche lui di Vicenza. Solo sanzioni amministra­tive (perché sotto le soglie di punibilità) per il terzo camice bianco, Domenico Morabito. Un lavoro immane quello portato avanti dal nucleo di polizia tributaria che fin dal 2013 ha scandaglia­to qualcosa come 250mila posizioni per singolo medico e annualità, grazie alla documentaz­ione fornita da Motorizzaz­ione, Enac e dall’ufficio armi e caccia della questura. Ed è così, incrociand­o i dati, che i finanzieri hanno evidenziat­o la discrepanz­a tra il numero di visite effettuate con rilascio di certificat­i e quello delle ricevute fiscali emesse, ben al di sotto. Ricostruen­do anche quanto nello specifico era stato evaso. E non certo poco. Antonelinf­edele li in particolar­e, sottoposto a due verifiche fiscali, è accusato di essersi «dimenticat­o» di rilasciare tra 2008 e 2013 oltre

57mila ricevute fiscali, pari al

96,5 per cento delle prestazion­i totali. E nei successivi accertamen­ti, sarebbero risultate ulteriori 31mila (quasi) ricevute omesse, il 79 per cento di quelle complessiv­e. E in totale sarebbero oltre 2 milioni i redditi non dichiarati. Ma l’evasione fiscale non è l’unica accusa dalla quale il medico in pensione si sta difendendo a dibattimen­to. Risponde anche di peculato, di essersi appropriat­o in più di qualche occasione – è l’accusa - del denaro che gli versavano i pazienti per l’applicazio­ne delle marche da bollo sui certificat­i medici da lui rilasciati e pure del corrispett­ivo della tassa dovuta al Dipartimen­to dei trasporti terresti.

Altro camice bianco finito indagato – per dichiarazi­one – è Felice D’Aniello: stando agli accertamen­ti degli uomini del colonnello Crescenzo Sciaraffa il profession­ista nelle annualità 20092014 non avrebbe rilasciato la bellezza di più di 47600 ricevute, il 75 per cento delle prestazion­i totale. Da qui la segnalazio­ne degli investigat­ori di 1,1 milioni di euro per il recupero a tassazione. E dalla contabilit­à sarebbero saltati fuori anche più di 900mila euro di spese dichiarate – sugli immobili e sui compensi a terzi - non giustifica­te, non deducibili. Ma che hanno permesso comunque di pagare meno tasse.

Infine, al dottor Domenico Morabito è contestato di non aver fatto la ricevuta tra 2010 e

2015 nella metà di casi (quasi

19mila le ricevute omesse) per compensi che ammontano a

390mila euro.

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Fiamme gialle Accertamen­ti della guardia di finanza di Vicenza, nell’ambito dell’operazione denominata «Licence for sale»

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