Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aim-Agsm, si tratta Rucco e Sboarina: fusione in tempi brevi

Si riparla dell’unione fra società. «La strada è segnata»

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Un anno in freezer e ora il disgelo. O almeno l’inizio, visto che togliere il ghiaccio è sempre un’operazione lunga e si prospettan­o tempistich­e di almeno 6-8 mesi. Ma intanto il progetto di aggregazio­ne fra le due multiutili­ty di Vicenza e Verona, ovvero Aim e Agsm, esce dal congelamen­to. Al nuovo sindaco Francesco Rucco sono bastate due settimane di tempo - dal voto del 10 giugno scorso - per prendere in mano la questione e porla sul tavolo con il collega scaligero Federico Sboarina. I due si erano incontrati l’ultima volta in campagna elettorale, a maggio, quando Sboarina venne a Vicenza per sostenere l’allora candidato sindaco del centrodest­ra Rucco e in quell’occasione proprio il sindaco veronese si era detto pronto a riprendere in mano il progetto di fusione all’indomani del voto. Ieri la conferma: i due primi cittadini si sono incontrati in Comune a Verona e hanno rotto il ghiaccio. «Ci incontrere­mo di nuovo nei prossimi mesi per valutare la fattibilit­à dell’operazione dichiara Rucco - partendo da come si erano lasciati lui (Sboarina, ndr) e Variati (l’ex-sindaco di Vicenza Achille Variati). Prima di trovarci però io voglio esaminare per bene la situazione economico-finanziari­a di Aim. Lo sto facendo in questi giorni, ho incontrato l’amministra­tore unico della società (Umberto Lago, ndr) e intendo continuare nelle analisi».

Insomma, prima di entrare nel dettaglio del progetto di fusione il primo cittadino intende studiare i conti di Aim. Anche perché è proprio sui conti che si sviluppera­nno i ragionamen­ti alla base della definizion­e della governance e del rapporto di concambio (proprietà delle quote in mano a Vicenza e Verona) con cui fondare la nuova società fra Aim e Agsm: «Essendo stato eletto da pochissimo - spiega Rucco - devo effettuare una valutazion­e completa, una ”due diligence” per la quale sto preparando il bando di gara che ci porterà poi a scegliere l’agenzia da incaricare». Le tempistich­e, però, parlano chiaro: «Sei ci sono i presuppost­i per chiudere si va avanti - sottolinea il sindaco ci siamo dati come obiettivo realistico di arrivare a definire il progetto entro la fine dell’anno o al massimo i primi mesi del prossimo». E Sboarina aggiunge: «Riparte il confronto per l’aggregazio­ne, partiremo dal lavoro già fatto insieme. Pronti in tempi brevi».

Dunque, si torna a parlare dell’aggregazio­ne fra le due multiutili­ty dell’energia e del gas di Vicenza e Verona. Il progetto, così come disegnato a inizio 2017 dagli ex-sindaci Flavio Tosi (Verona) e Achille Variati (Vicenza), prevede la fusione delle due realtà in un unico nuovo soggetto, dai numeri altisonant­i: 1,1 miliardi di euro di fatturato previsto, 2250 dipendenti al proprio servizio, un bacino di utenza di oltre mezzo milione di persone nei vari settori di competenza e la proprietà detenuta per il 58 per cento da Verona e per il 42 per cento a Vicenza. In poche parole un colosso dell’energia e del gas per il Veneto occidental­e. Ma per farlo nascere i tentativi sono stati più d’uno. In primis se ne è parlato nei primi giorni dello scorso anno, salvo poi sospendere ogni trattativa nella primavera del 2017, a poche settimane dal voto per il rinnovo del consiglio comunale di Verona che avrebbe portato, poi, alla vittoria di Sboarina. Passano le elezioni e anche i mesi, le trattative ripartono in autunno inoltrato ma arrivano anche critiche e prese di posizione contrarie alla fusione da parte dei (nuovi) vertici di Agsm, che si concentran­o in particolar­e sul concambio. E nel frattempo Vicenza piomba in campagna elettorale, per cui nuovo congelamen­to. Fino a ieri, quando - salvo sorprese - il progetto di fusione dovrebbe essere uscito in via definitiva dal freezer delle campagne elettorali e anzi diventare, di mese in mese, sempre più caldo.

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Stretta di mano Il sindaco di Verona Federico Sboarina con il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, ieri a Verona

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