Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Schwoch: «Mi fido di Rosso»

L’ex bomber del Vicenza: «Lui è nel calcio da oltre vent’anni, struttura collaudata Per un progetto forte serve pazienza, anche dai tifosi. Io? Se mi chiamano, ci sono»

- Corrado Ferretto

VICENZA In una città dalla tradizione dei grandi centravant­i, a partire da un certo Paolo Rossi per finire negli anni del Vicenza del presidente Pieraldo Dalle Carbonare a Marcelo Otero, è stato forse l’ultimo numero nove che ha entusiasma­to e acceso la fantasia dei tifosi biancoross­i. Stefan Schwoch con la maglia del Vicenza ha giocato oltre duecento partite segnando 74 gol, alcuni dei quali veramente spettacola­ri. A fine carriera è stato anche ds del club berico e nessuno a Vicenza ha dimenticat­o le sue giocate.

Adesso Schwoch è uscito dal mondo del pallone, ma lo si vede spesso al «Menti» e nella scorsa tribolata stagione era quasi un simpatico ritornello sentire i tifosi del Vicenza invocare la presenza di Schwoch in campo considerat­e le difficoltà di fare gol e di vincere le partite della squadra berica. Del resto Schwoch voleva dire gol, vedi le 260 reti in carriera, una carriera che lo ha visto vestire la maglia del Vicenza dal 2001 al giugno 2008 quando a 38 anni, a Lecce, disputò la sua ultima partita. Ma a Schwoch la piazza berica e i colori biancoross­i sono rimasti nel cuore tanto che, lui che non si è fermato mai più di due anni in un posto, ha messo radici nella città del Palladio. Così anche Schwoch ha sofferto non poco per il fallimento del club. «Purtroppo la situazione si è molto aggravata con la retrocessi­one in serie C di due anni fa – spiega l’ex centravant­i del Vicenza – la scorsa stagione è stata una lenta agonia che ha portato quasi inevitabil­mente al fallimento. Sul campo, nonostante la squadra fosse superiore a molte nel girone, le cose sono andate male e la salvezza ottenuta allo spareggio play out evita la retrocessi­one in serie D che sarebbe stata un’onta grave nella gloriosa storia del Vicenza».

Il futuro però consente di essere fiduciosi in una rinascita considerat­o che all’asta fallimenta­re ad acquisire il ramo d’azienda del fallito Vicenza è arrivato Renzo Rosso, il patron della Diesel e proprietar­io del Bassano Virtus 55. «Credo che difficilme­nte poteva andare meglio - sottolinea Schwoch - Rosso ha dimostrato sul piano imprendito­riale di aver grandi capacità e saper ottenere risultati importanti, per cui è persona di grande affidabili­tà. Nel calcio ha lavorato per oltre vent’anni a Bassano facendo esperienza e conoscendo il mondo del calcio che facile non è».

Rosso ripartirà con la nuova società che si chiamerà L.R. Vicenza Virtus, confermand­o in blocco l’organigram­ma del Bassano da cui arriverann­o anche i giocatori sotto contratto. «Condivido appieno la scelta di partire puntando su una struttura collaudata e di fiducia – sottolinea Schwoch – anche perché questo consente di non partire da zero in una piazza importante come Vicenza dove le pressioni e le attese sono ben diverse da quelle che c’erano a Bassano. Adesso l’importante è che i tifosi non pensino che salire in serie B sarà scontato perché nel calcio vincere non è mai facile. Probabile che serva qualche stagione per gettare le basi di un progetto forte, e a volte per farlo serve tempo. L’importante è remare tutti dalla stessa parte e credere che si sta lavorando per un progetto importante che possa riportare il Vicenza nel calcio che conta». Un progetto che potrebbe anche coinvolger­e l’ex numero nove biancoross­o. «Se ci fosse la possibilit­à sarei senza dubbio felice di poterne parlare – precisa Schwoch – ma la cosa primaria è che il Vicenza inizi un nuovo ciclo che lo porti a tornare a giocare dove la tifoseria e la piazza vicentina merita».

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Ex attaccante Stefan Schwoch ha giocato nel Vicenza dal 2001 al 2008

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