Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Santana, sciamano e guitar hero all’Arena Live

Santana domani in concerto all’Arena Live per una delle tre tappe italiane del suo «Divination tour». Una superband, in cui suona la moglie batterista, che ripercorre­rà la carriera del grande chitarrist­a. Da Woodstock alle ultime hit

- Francesco Verni

Quando salì, nel 1969, sul palco di Woodstock, era così sotto effetto di peyote e mescalina che suonò credendo di avere tra le mani un serpente vivo al posto della chitarra. Ma su quel palco divenne leggenda. Il suo «Soul sacrifice» fu una delle canzoni simbolo dell’epoca, della Summer of Love. Cinquant’anni dopo Carlos Santana è ancora considerat­o lo «Sciamano del rock», capace con la sua musica di incantare le platee di tutto il mondo. Domani sera il «Baffo di Tijuana» sarà all’Arena Live di Padova per una delle tre tappe italiane del suo «Divination tour 2018» regalando una serata di rock latino, assoli inconfondi­bili e pietre miliari come Oye como va, Maria Maria, Black magic woman e Smooth (ore 21.15, info www.zedlive.com).

Vincitore di dieci Grammy Award e di tre Latin Grammy Award, icona del rock e membro della Rock and Roll Hall of Fame, Santana e la sua band raccontera­nno in musica le due vite del «guitar hero». La prima è quella della fine anni Sessanta, inizio Settanta, con album manifesto come «Santana», «Abraxas» e «Santana III» mentre la seconda, tre decenni più tardi, è coincisa con i boom di vendita di dischi come «Supernatur­al» e «Shaman». Proprio da questi dischi Santana pescherà, rivisiterà e fonderà note e colori assieme alla superband composta dalla (seconda) moglie Cindy Blackman Santana alla batteria, Benny Rietveld al basso, David K Mathews alle tastiere, Andy Vargas e Ray Greene alla voce, Karl Perazzo e Paoli Mejías alle percussion­i, e Tommy Anthony alla chitarra e ai cori.Due mondi diversi, quello del rock degli esordi e quello del pop degli anni recenti, uniti dalla musica latina e dal-

la continua, intensa, ricerca del «Suono universale», una musica che nasce dallo spirito, si unisce alla natura e si esprime attraverso le corde di una chitarra.

L’ultimo album pubblicato da Santana è stato la sorpresa di «Santana IV», che ha riunito la line up dei primi anni Settanta vedendo la chitarra e la voce di Carlos al fianco di Gregg Rolie (tastiere e voce principale), Neal Schon (chitarra e voce), Michael Carabello (percussion­i) e Michael Shrieve (batteria). Il disco è stato ideale seguito di «Santana III» del 1971, e proprio quel densissimo rock, contaminat­o di sonorità latine, si ritrova nei 16 brani inediti scritti e prodotti dalla band. Per chiarezza, nessuno di quei pezzi si sentirà domani a Padova, dove ci sarà spazio per le hit di una carriera infinita e per la «musica universale» che sta a cuore al chitarrist­a come A love supreme di John Coltrane, sempre più spesso in scaletta.

Il prossimo anno si festeggera­nno i 50 anni di Woodstock e Santana ha già detto che vorrà tornarci, magari con un doppio concerto, il primo con la band che lo segue in tour e che si vedrà domani a Padova, il secondo con i «vecchi» amici degli esordi con cui ha inciso «Santana IV». All’intervista­tore che gli chiedeva se per il ritorno a Woodstock avesse intenzione di riprendere il peyote, Santana ha risposto: «Non ho paura. Dico sul serio. Se lo fai tu, lo faccio anch’io».

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 ??  ?? Mito Carlos Santana: la sua notorietà scoppiò con Woodstock 50 anni fa
Mito Carlos Santana: la sua notorietà scoppiò con Woodstock 50 anni fa

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