Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Armi d’assalto in garage, è giallo
Un furgone rubato, pistole e un kalashnikov. I carabinieri chiamati dai vicini
VICENZA Un furgoncino rubato due mesi fa fuori regione, e, in alcuni borsoni disposti vicino al mezzo, armi, munizioni e pure giubbotti antiproiettile con fumogeni da navigazione. Quando, mercoledì mattina, i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Vicenza hanno avuto accesso ad un garage in un complesso condominiale vicino alla dogana, tutto pensavano di trovare ma non quell’arsenale che ora finirà dritto ai laboratori dei colleghi del Ris di Parma. Per isolare eventuali tracce e impronte presenti e arrivare quindi agli utilizzatori. Per capire se le armi abbiano già sparato.
L’indagine, che è solo ai primi passi, è scattata grazie alle segnalazioni di alcuni condomini che avevano notato un via vai continuo di persone non residenti e mezzi da alcuni garage, e, insospettiti, hanno contatto i carabinieri. E quei sospetti si sono rivelati fondati, tanto che hanno portato alla perquisizione di mercoledì che potrebbe avere anche importanti risvolti. Sì perché gli investigatori, che avevano fatto una cernita dei box arrivando poi a selezionarne uno solo, ora dovranno capire cosa ci facevano lì un kalashnikov con caricatore e due pistole revolver (una delle quali con matricola) assieme a 150 cartucce (357 magnum e altre di vario calibro), a due giubbini antiproiettile, cinque fumogeni per segnalazioni nautiche, due centraline elettroniche per veicoli e materiale da scasso e capi per nascondere la propria identità. Insomma, tutto l’occorrente necessario per dei colpi in grande stile: furti, ma anche rapine e assalti.
Nessuna scorta di droga o carico di merce rubata, anche fuori provincia, che gli investigatori si aspettavano di trovare nelle sacche accatastate tutto attorno al furgoncino parcheggiato.
Se il pericoloso «kit» rinvenuto e sequestrato sia già stato usato, se invece era stato depositato in attesa di un prossimo utilizzo, starà ai carabinieri chiarirlo. Di certo per ora non ci sono indagati e il proprietario del garage parrebbe all’oscuro di tutto. Bisognerà risalire quindi al reale utilizzatore del box, anche se il continuo via vai segnalato potrebbe far pensare che non si tratti di un’unica persona.
Il sospetto dei militari è che comunque quello spazio nel piano interrato del palazzo con decine di appartamenti fosse una base logistica, un punto di stoccaggio per una banda specializzata in assalti e rapine, anche fuori provincia, addirittura regione. Forse in procinto di mettere in atto dei colpi o di tornare in azione, con degli obiettivi già individuati e da saccheggiare anche in previsione delle ferie estive che in molti casi agevolano i criminali, è difficile dirlo. Ma su questo sono già al lavoro gli uomini del tenente colonnello Alessandro Giuliani e del capitano Umberto Gallucci, che con le loro indagini potrebbero arrivare a «sconfinare» anche oltre la provincia di competenza. Tracce utili a dare risposte, a svelare il «giallo» potrebbero essere isolate dai Ris di Parma anche nel furgone Peugeot rubato e rinvenuto nel garage: il mezzo è risultato rubato nei primi giorni di maggio in provincia di Brescia. E quale mezzo migliore per mettere a segno dei colpi se non un veicolo rubato, corrazzato, capace, all’occorrenza, anche di infrangere e piegare vetrate ed ostacoli.