Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Casa a luci rosse in largo Parolini: adesso i «titolari» rischiano il processo
BASSANO Decine di annunci accalappia-clienti sui giornali, un giro di uomini di tutte le età e delle più disparate professioni a tutte le ore del giorno e un appartamento a luci rosse finito sotto sequestro. Era scattato a dicembre scorso il blitz dei carabinieri in un’abitazione di Largo Parolini a Bassano, una casa di appuntamenti a poca distanza dal centro in cui erano delle donne cinesi di mezza età ad aprire la porta in abiti succinti ai tanti clienti. Un sospetto via vai che non era passato inosservato ai condomini.
Ora il pubblico ministero Hans Roderich Blattner ha chiuso le indagini preliminari nei confronti della coppia indagata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, marito e moglie, Luciano Zaborra, 50 anni, e la compagna coetanea Liu Ying, cinese, che stando agli accertamenti dei militari si erano creati un bel business. Ma non sono solo loro due che ora rischiano di finire a processo e che avranno venti giorni di tempo per presentare memorie o farsi interrogare dal pubblico ministero. Ora che sono state chiuse le indagini risulta indagato infatti anche - e questa è una novità - il bassanese che aveva subaffittato la casa di appuntamenti, persona diversa dal proprietario. Quell’appartamento in cui erano stati rinvenuti i vari strumenti per le pratiche sessuali oltre a tessere telefoniche e un gran numero di preservativi. Per le due «squillo» clandestine, senza visto e nemmeno visto di soggiorno, due cinesi di 41 e 55 anni, che erano state trovate nell’alcova al momento del blitz, allora erano state avviate le pratiche per l’espulsione. Ed erano state infatti costrette a lasciare il territorio nazionale.