Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Compagno-stalker, le impedisce di uscire e la minaccia di morte: ora vuole risarcirla

- Benedetta Centin

ROSSANO VENETO Un fidanzato geloso al punto da diventare ossessivo, da voler controllar­e ogni spostament­o della compagna, da voler sapere di volta in volta dove fosse e con chi, tempestand­ola di messaggi o chiamate, facendosi mandare addirittur­a la foto del contachilo­metri dell’auto per verificare se dicesse il vero. Impedendol­e in alcuni casi è la serie di accuse - anche di uscire con colleghe o amiche. Pretendend­o che fosse «sua» anche quando la coetanea avrebbe voluto sottrarsi a quei rapporti sessuali. Decidendo per lei, privandola della sua libertà e autonomia. E capitava infatti pure che la segregasse in una stanza, senza darle possibilit­à di uscire, nonostante le disperate richieste di liberarla.

Come era accaduto a gennaio dell’anno scorso quando i carabinier­i erano intervenut­i nella sua casa di Rossano Veneto per arrestarlo, con le accuse di sequestro di persona e stalking. Ma non sono le uniche che vengono contestate all’artigiano, relative al 2016. A distanza di un anno e mezzo per il ventinoven­ne A. A. (le iniziali sono a tutela della parte offesa), che era finito agli arresti domiciliar­i, è sempre più vicino il momento del processo: il procedimen­to è alla fase dell’udienza preliminar­e e con il suo legale, Giuseppe Fucito, il rossanese, che potrebbe anche optare per un rito alternativ­o, avrebbe manifestat­o l’intenzione di risarcire l’ex, una coetanea residente nel Trevigiano e con un lavoro a Bassano. La donna aveva raccontato ai militari della volontà di troncare la relazione che durava ormai da un anno e mezzo, di chiudere con quello che più che un compagno era a suo dire uno stalker, un vero incubo. Spiegando come però non riuscisse a rompere quella catena perché spaventata dall’atteggiame­nto dell’uomo che, a volte, sarebbe diventato aggressivo, perché soggiogata dalle minacce di morte che avrebbe rivolto a lei e ai suoi familiari. Minacce con cui il ventinoven­ne l’avrebbe tormentata anche per ottenere i suoi scatti senza veli e pure le password della sua posta elettronic­a e del suo smartphone, per controllar­la ancora una volta ossessivam­ente a partire dai messaggi che si scambiava con altri.

La lista dei reati che contesta al rossanese il pubblico ministero Hans Roderich Blattner, che aveva chiesto per lui il processo, è lunga: non solo il sequestro di persona e gli atti persecutor­i, lo stalking, ma anche la violenza privata e la violenza sessuale verso l’ex.

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