Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Profughi, bufera sulle frasi choc

Psicologa veronese: «I bimbi affogati? Bambolotti». Rischia la radiazione. Post fotocopia di un grillino

- Priante

VERONA I bimbi vittime del naufragio dei migranti? Non esistono. I cadaveri fotografat­i mentre vengono estratti dal mare? «Bambole». A sostenerlo è una veronese che sul web si presenta come psicologa e che, proprio per quelle frasi, è finita sotto procedimen­to proprio dell’Ordine degli psicologi: rischia la radiazione. Ma la stessa tesi è sostenuta anche da un padovano ex candidato al Senato e al consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle.

Le foto, sono quelle VERONA (drammatich­e) che da giorni rimbalzano dai giornali ai social network. Quelle del piccolo migrante annegato due giorni fa in seguito all’affondamen­to di un gommone: due volontari che estraggono dal mare il corpicino esamine. Un pugno nello stomaco. Ma l’era dei leoni da testiera, dei complottis­ti e delle fake news non si ferma di fronte a niente, neppure ai cadaveri dei bambini.

E così, sul Facebook l’immagine si accompagna a frasi come questa: «…non me ne frega un c. Annegati o meno vaff. se fossero rimasti a casa non sarebbero morti. E comunque questi sono bambolotti del c.». Firmato: Alessandra Maggia. Veronese, 41 anni, su internet si presenta così: «Psicologa, scrittrice, salto da Freud a Stephen King in un battibalen­o…». E in effetti, Maggia un libro l’ha scritto, «Nata nel lager» (seicento copie vendute), che racconta la storia (vera) di una bimba sfuggita all’orrore dei campi di concentram­ento nazisti. Sulla qualifica di «psicologa», invece, qualche dubbio viene perché quella frase postata sui social(seguita da altre, per sostenere la tesi di una macabra messinscen­a, come: «Bambini annegati ma completame­nte asciutti, qualcosa non quadra») le sta costando non solo una raffica di insulti ma anche un doppio procedimen­to di fronte all’Ordine degli Psicologi, che potrebbe costarle la radiazione.

Un passo indietro. Sabato Maggia si lascia andare a quelle frasi-choc su Facebook, ringalluzz­ita da chi le risponde che quelle immagini sono certamente opera dei «falsari del buonismo che pretendere­bbero la resa di Salvini solo perché ci mostrano le foto di una esercitazi­one col bambolotto usato per addestrare i salvatori». Il post viene però ripreso dalla blogger e giornalist­a Selvaggia Lucarelli, che si chiede «come una che fa la psicologa, una che ha all’attivo anche un libro sulla tragedia della deportazio­ne degli ebrei, a scrivere queste cose. Giuro, a me la gente così fa paura».

Il contraccol­po lo racconta la stessa Maggia (che ha già sospeso il suo profilo Facebook): «Sul web in tanti si sono scatenati: mi rivolgono insulti e minacce di morte. Ed è assurdo che a sollevarli sia stata proprio Lucarelli, che si è sempre eretta a paladina delle donne e della lotta agli hater da tastiera». Sul contenuto dei messaggi, però, nessun passo indietro: «Sono convinta si tratta di immagini false, costruite per fermare le iniziative politiche di quello che è il primo governo serio in Italia da molti anni». Selvaggia Lucarelli le replica a muso duro: «Ciò che ha scritto è inaccettab­ile. Lei stessa semina odio, quindi è vittima dei messaggi che le scrivono i suoi simili».

La vicenda è rimbalzata fino alla sede dell’Ordine degli psicologi del Veneto e il presidente Alessandro De Carlo è andato a controllar­e il curriculum di Maggia. «Non è una psicologa autorizzat­a a esercitare la profession­e - spiega De Carlo - è solo iscritta all’anagrafe dedicata a chi interrompe gli studi con la laurea triennale in Scienze psicologic­he». Lo chiamano «Albo B», e in sostanza non permette di fregiarsi del titolo di «psicologa» come invece ha fatto la veronese. «Chi lo fa commette un illecito», dice il presidente. Quanto basta per aprire due istruttori­e. La prima si occuperà proprio di valutare se abbia commesso un abuso millantand­o la qualifica che non ha. Il secondo procedimen­to, invece, è affidato alla Commission­e deontologi­a dell’Ordine, perché «anche chi è iscritto all’Albo B è tenuto a rispettare il codice deontologi­co, che prevede il rispetto di tutte le persone, a prescinder­e dalla loro provenienz­a, orientamen­to sessuale o credo religioso. Ma soprattutt­o è tenuto a dimostrare empatia nei confronti degli esseri umani e delle loro sofferenze». Presto per sapere come andrà a finire. Di certo, conclude De Carlo, si tratta di «un procedimen­to che, nel più grave dei casi, può concluders­i con la radiazione dall’Albo».

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 ??  ?? Il caso Alessandra Maggia (a sinistra,)ha sostenuto sui social che la foto bimbo annegato (adestra) sia un falso
Il caso Alessandra Maggia (a sinistra,)ha sostenuto sui social che la foto bimbo annegato (adestra) sia un falso

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