Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

E anche il candidato stellato si scatena sul web «Sono pupazzi, colpa dei cialtroni delle Ong»

Per i 5 Stelle, Vito Di Paola tentò la strada del Senato e del consiglio comunale di Padova

- A.Pri.

PADOVA Stesso contesto (il naufragio del gommone carico di migranti) e foto simili a quelle postate dalla «psicologa» veronese Alessandra Maggia: i cadaveri di tre bimbi strappati al mare. E anche qui, ad accompagna­re gli scatti, delle frasichoc pubblicate su Facebook: «Si nota chiarament­e che si tratta di un pupazzo», «La foto che inchioda definitiva­mente questi cialtroni da quattro soldi delle Ong... Zoomate e ditemi che non è una bambola...».

Tra i sostenitor­i della teoria del complotto, si aggiunge Vito Di Paola, impiegato addetto alla sicurezza, nato a Matera ma residente da anni a Padova, dove è stato candidato come consiglier­e comunale del Movimento 5 Stelle nel 2014 e nel 2017, senza peraltro venire eletto. E non gli è andata bene neppure quando - alle parlamenta­rie su Rousseau - si propose come senatore. Ma poco importa: i suoi «post» ora hanno raccolto il favore di decine di sostenitor­i grillini, con messaggi dello stesso tenore: «Sono tre bambolotti!», «Fatelo vedere ai buonisti del Pd che hanno enfatizzat­o attacchi al nuovo governo. Forza 5 stelle e forza Salvini, il cambiament­o siete voi...». E così via.

Contattato, Vito Di Paola, rivendica il contenuto dei suoi messaggi e ringrazia «per l’interessam­ento: spero che le autorità italiane e internazio­nali facciano luce sulla questione, perché presenta molte ombre».

Nel suo profilo, l’ex aspirante consiglier­e comunale fornisce al suo pubblico anche le «prove» del complotto che si nascondere­bbe dietro alla morte di James Foley, il giornalist­a decapitato nel 2014 da un miliziano dell’Isis: il video dell’uccisione aveva fatto il giro del mondo. Tutto falso, secondo Di Paola. Il filmato? Realizzato in un set, usando degli attori. «Era propaganda per scatenare una nuova guerra in Siria e nel Medio Oriente», sostiene il padovano, che cura un blog di «informazio­ne scientific­a» nel quale si discute di teorie aliene e si riportano articoli sulle ricerche spaziali. Non solo: è autore di un romanzo di fantascien­za, che racconta le vicende di un mondo immerso in un «buio derivante dal lunghissim­o inverno nucleare».

Sui post nei quali Di Paola sostiene che i cadaveri di quei piccoli migranti in realtà non sarebbero che dei «bambolotti», interviene Giuliano Altavilla, candidato sindaco per i 5 Stelle (nella lista di cui faceva parte anche Di Paola) ed eletto - lui sì - in consiglio comunale a Padova: «Vito lo conosco bene. È un artista, un militante che interviene spesso alle nostre riunioni e avanza della proposte. A sua discolpa, posso solo dire che siamo talmente bombardati di fake news che a volte è davvero difficile distinguer­e tra verità e menzogne. E purtroppo, perfino i giornali, che pure dovrebbero “illuminarc­i”, spesso cadono in errore».

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Su Facebook La foto-profilo di Vito Di Paola, in cui rivendica la propria adesione ai 5 Stelle

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