Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il giudice Dotto garante della Trasparenza: «Battere la corruzione»
VICENZA È uno dei due volti «esterni» della Giunta (l’altro è il vicesindaco Matteo Tosetto), e ha ottenuto dal sindaco Francesco Rucco un assessorato nuovo di zecca: quello alla Trasparenza, che significa deleghe ad affari legali, patrimonio, contratti, trasparenza amministrativa ma soprattutto prevenzione alla corruzione. Lei è Isabella Dotto, 47 anni, pubblico ministero onorario al tribunale di Vicenza.
Assessore, cosa ci fa un magistrato in Giunta?
«Il sindaco voleva un assessorato alla Trasparenza e all’anti-corruzione e cercava una persona con una formazione specifica, con competenze tecniche, essendo anche un assessorato nuovo. Io ero nella rosa di nomi e Francesco (Rucco, primo cittadino, ndr) mi ha chiamato la mattina stessa della presentazione della Giunta».
Da assessore continuerà a fare il giudice?
«No, ho rassegnato le dimissioni da quel ruolo e pure da un’azienda partecipata dalla Regione che guidavo (Sistemi territoriali spa, ndr) perché ritengo che la mia funzione debba essere espletata a tempo pieno».
Fra le sue deleghe, qual è quella più «pesante»?
«Di certo l’anti-corruzione. Perché è una cosa seria».
E come si fa anti-corruzione in Comune a Vicenza?
«Nel concreto c’è un piano anti-corruzione, peraltro già predisposto dal segretario generale, che va rinnovato ogni tre anni. Io l’ho visto, contiene tutti i criteri che si devono seguire».
E lei è chiamata a far rispettare quel piano?
«Sì, il mio ruolo è quello di garantire il rispetto di quelle normative in ogni atto amministrativo. E ci sarà anche uno stretto rapporto con l’Anac (Autorità nazionale anti-corruzione, ndr), a cui potrò sempre chiedere informazioni o pareri».
Ma a Vicenza c’è bisogno di un assessorato così?
«Tutti i Comuni dovrebbero avere figure simili, perché la corruzione è un problema, ed è serio, ha un impatto sull’economia e a pagare le conseguenze sono i cittadini. A Vicenza sono stati raccontati pochissimi casi di reati contro la pubblica amministrazione, ma questo significa solo che il sistema della corruzione è impenetrabile».
Per questo c’è la Giustizia.
«A mio avviso gli strumenti che la Giustizia ha in questo momento non sono sufficienti per garantire rispetto della legge sulla corruzione, ma necessitano anche di una collaborazione da parte autorità amministrativa. Anche perché bisogna controllare quanto fatto in passato».
E lei lo sta già facendo? Sono emerse criticità?
«Ho iniziato a prendere in mano i fascicoli, non ho ancora approfondito nulla».
Altra delega, quella sulla trasparenza. Come si rende più trasparente il Comune?
«Cercheremo di assumere tutte le misure che rispettino la normativa e la legge. Sarò il garante del rispetto e dell’osservanza della legge in questo».
Infine il patrimonio. La precedente amministrazione aveva pianificato l’operazione del fondo immobiliare, che ne pensa?
«Tutte le decisioni saranno assunte dalla Giunta».
Ma un’opinione ce l’avrà.
«Devo 3prima leggere meglio le carte».