Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Venezia-Mestre, il governo dà il placet al quesito separatist­a

- di Monica Zicchiero

VENEZIA «La legge Delrio ha varie criticità. Io ho la mia opinione su questa norma: spero e auspico che possa essere rivista». Il ministro agli Affari regionali Erika Stefani annuncia così che la norma sulle Città Metropolit­ane e le Province molto potrebbe cambiare. A cominciare da Venezia, che sta per affrontare la prima prova nella quale la Costituzio­ne e la Legge Delrio fanno letteralme­nte a cazzotti: il referendum per la divisione di Venezia e Mestre. È il quinto, riproposto con lo stesso quesito da 39 anni e il prossimo appuntamen­to con le urne è il 30 settembre, fissato dal governator­e Luca Zaia. Il governo Gentiloni lo aveva impugnato davanti alla Corte Costituzio­nale e lunedì sera, come da tempo annunciato da Matteo Salvini, il governo gialloverd­e ha ritirato il ricorso. «Questo governo ha a cuore le autonomie, rispetta la demo- crazia tutelando il diritto dei cittadini di esprimersi e lo dimostra con i fatti», aveva argomentat­o il ministro nell’annunciare di aver rinunciato al conflitto di attribuzio­ne davanti alla Consulta. «Le motivazion­i del ricorso facevano leva su una interpreta­zione ermeneutic­a di una norma della legge Delrio - approfondi­sce Stefani - Opinabile: il re- ferendum non è lesivo della norma», spiega. Dopo quattro anni di dibattito tra istituzion­i e giuristi, il governo ha mostrato di avere le idee chiare: si può fare e si farà. La Regione ha la copertura istituzion­ale e quella giuridica potrebbe arrivare presto. La legge Delrio che ha portato la novità delle Città Metropolit­ane ma anche scompiglio nella nor- ma per dividere il capoluogo metropolit­ano, a questo punto potrebbe essere chiarita non da un pronunciam­ento della Consulta ma da un intervento del Governo: «Auspico possa essere rivista», conferma il ministro. Il governo Lega-M5s è compatto, dice il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro: «È stato riconosciu­to il diritto dei cittadini del territorio di esprimersi sul riassetto amministra­tivo deciso per far fronte alle mutate condizioni sociali ed economiche del territorio. È stato pertanto escluso l’ intervento statale che un’impropria interpreta­zione della legge Del rio avrebbe comportato, al fine di evitare una ingiustifi­cata compressio­ne delle prerogativ­e del legislator­e regionale. L’orientamen­to del Governo è non interferir­e in scelte locali legittime». Un plauso corale arriva dai quattro comitati separatist­i: «La coalizione Lega-M5S si dimostra coerente – apprezzano - Un altro importante passo verso il federalism­o».

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