Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bebe, oro a Varsavia «Ora posso rilassarmi»
VARSAVIA Un altro oro, l’ennesimo trionfo di una striscia che non accenna a interrompersi. Eppure Beatrice «Bebe» Vio venerdì sera ha festeggiato più i successi delle compagne di squadra. E ieri, infatti, è rimasta a Varsavia per seguire la sfida di Andreea Mogos, irraggiungibile telefonicamente persino per i suoi genitori.
«Ormai ci siamo abituati, quando ha le gare facciamo prima a seguirla sui social», sorride il padre Ruggero, rimasto a casa mentre la figlia si guadagnava il primo scalino del podio alla Coppa del Mondo. «E ora dopo i Giochi Senza Barriere, gli esami universitari, la Coppa del Mondo a Varsavia... posso pure rilassarmi — twittava la campionessa prima di spostare i riflettori sulla sua squadra — grandissima la mia compagna Andreea che oggi porta a casa uno stupendo argento». Bebe, 21 anni, ha nel suo palmares un oro e un bronzo ai Giochi di Rio del 2016, tre ori ai campionati mondiali (uno nel 2015, due nel 2017) e altri due ottenuti agli Europei del 2014. La vittoria polacca ha però un sapore particolare, che sa di rivalsa: in pedana contro Vio è salita la thailandese Yana Saysunee, che sei anni fa aveva spezzato la fila di successi della moglianese costringendola in un secondo posto. «Bebe ha sempre sperato di incontrarla di nuovo, ma non era ancora successo — racconta il padre — lei vive le sconfitte così, alimentando la sua voglia di rivincita». Oggi l’obiettivo della schermitrice, però, è quello di mandare avanti il team, più che collezionare medaglie in singolo. «Da soli, prima o poi, si cade», ripete spesso.
A Varsavia Bebe è andata solo dopo aver finito tutti gli esami universitari, e in realtà prima di potersi riposare si concederà ad un ultimo tour capitolino, dove annuncerà una nuova iniziativa avvolta nel più assoluto riserbo. «La presenteremo la prossima settimana a Roma — continua Ruggero — poi sarà finalmente tempo di vacanze. Almeno fino al 16 agosto, quando inizieranno gli allenamenti per gli europei di Terni». Inevitabile un commento sul tifone che ha travolto il pallavolista Ivan Zaytsev, «colpevole» di aver pubblicato su Facebook la foto della figlia dopo il vaccino: «Sul tema Bebe ha già fatto molto,e visto che non le piace ripetersi, mai, non parla più pubblicamente a riguardo — spiega ancora Ruggero Vio — ma siamo tutti d’accordo che Ivan ha fatto bene, anche al netto degli insulti: questo è il ruolo dei campioni, dare l’esempio non con le parole ma con le azioni. Lui e Bebe sono amici e gli ha subito espresso la sua solidarietà».
Infine lo sguardo verso Cortina: «Bebe sogna le Olimpiadi in Italia da sempre, è rimasta molto amareggiata dopo la perdita di Roma 2024 — conclude il padre — lei è già ambasciatrice per i Mondiali di sci 2021, sicuramente farà il possibile anche per la candidatura olimpica».