Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bimbo morto, indagato anche il padre

Bassano, intanto l’autopsia avrebbe confermato che il piccolo è annegato

- Centin

BASSANO Il piccolo Kelli è morto annegato nel canale a due passi da quella che da appena nove giorni era diventata la sua nuova casa, un nuovo traguardo per la sua famiglia fuggita dalla Costa d’Avorio. Anche l’autopsia disposta dalla procura avrebbe confermato che quello accaduto venerdì mattina è stato solo un terribile incidente, una disgrazia.La procura, che ha indagato anche il padre, effettuerà già oggi o domani un sopralluog­o.

BASSANO Il piccolo Kelli è morto annegato nel canale a due passi da quella che da appena nove giorni era diventata la sua nuova casa, un nuovo traguardo per la sua famiglia fuggita dalla Costa d’Avorio. Anche l’autopsia disposta dalla procura ed eseguita ieri mattina dal medico legale Lorenzo Meloni, stando a quanto è trapelato, avrebbe confermato che quello accaduto giovedì mattina è stato solo un terribile incidente, una disgrazia.

Non è dato sapere se il bimbo di tre anni, nato sulle coste dell’Algeria, quando mamma e papà erano in viaggio verso l’agognata salvezza, si sia avvicinato al canale incuriosit­o e vi sia finito dentro perchè scivolato, di certo l’acqua che ha ingerito gli ha riempito i polmoni in pochissimi minuti (per un adulto sono sei, per lui ne sarebbero bastati molti meno) e lo ha fatto morire annegato. E il corpicino è stato trascinato dai flutti e vortici della corrente per cinque chilometri almeno, procurando­si anche qualche escoriazio­ne, fino alla roggia Vica di Rosà, dove è stato rinvenuto senza vita dopo le 14 da alcuni operatori del Consorzio di Bonifica del Brenta. Ci sono però altri aspetti su cui il pubblico ministero di turno Hans Roderich Blattner intende far luce, tanto che già oggi o al più domani potrebbe effettuare un sopralluog­o in via Prosdocimo a Bassano, a San Lazzaro, dove il piccolo abitava con i genitori ivoriani – ora indagati entrambi - e il fratello più piccolo, ospitati dall’associazio­ne «Casa a Colori».

Secondo tre testimoni, tre uomini che giovedì mattina erano su un furgone e stavano rientrando in ditta, Kelli stava correndo quando lo hanno intercetta­to con lo sguardo al loro passaggio. I tre avrebbero riferito di averlo visto andare di corsa con le sue gambine in strada. Era solo, ma non disperato, anzi, avrebbe addirittur­a sorriso loro. Quel sorriso e quegli occhioni scuri che mamma e papà si porteranno sempre nel cuore. El Hadji Namory Kouyate, 31 anni, e sua moglie Ami Keita, 21, sono straziati, non riescono a darsi pace, e non appena saranno nelle condizioni verranno sentiti dagli investigat­ori alla presenza di un loro avvocato. Perché sono stati entrambi indagati per abbandono di minore: dopo la mamma il pm Blattner ha infatti iscritto anche l’uomo. Un atto dovuto per arrivare a scandaglia­re a fondo quei pochi istanti in cui Kelli è scomparso dalla vista dei suoi che erano risaliti in casa: la donna per prendergli le scarpe e portarlo a passeggiar­e, il papà per dargli dell’acqua. «È stata come una magia. Come ci siamo girati lui non c’era più» ha raccontato il 31enne, che stenta ancora a credere che il suo primogenit­o sia morto, che chiede di vederlo. Il viaggio della speranza dal Paese di origine, il permesso di soggiorno per motivi umanitari ottenuto un anno e mezzo, una casa, una scuola per Kelli, la possibilit­à di curarlo: «eravamo felici» sussurra, prima che il dolore gli soffochi la voce.

Altri aspetti da chiarire Il pubblico ministero di turno Hans Roderich Blattner oggi o domani potrebbe effettuare un sopralluog­o in via Prosdocimo a Bassano

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