Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Resistenza e grinta, migliaia di donne a Padova per la prima «corsa estrema»
PADOVA Tanti ostacoli, tanto caldo, ma in venti minuti la professoressa Michela Gallo di Genova, 45 anni, docente universitaria a Ingegneria, ha guadato stagni, scavalcato pareti, trasportato pesi, scalato funi. Un percorso di tre chilometri «d’inferno» al Parco Brentelle di Padova, per la prima «obstacle course race» in Italia tutta al femminile. E’ la «EXXtreme Female Race» competizione a ostacoli in cui si sono sfidate centinaia di donne, arrivate da tutta Italia, affrontando una temperatura da deserto, per dimostrare che «ogni ostacolo si può superare». Sport come veicolo e metafora della parità di genere. Una gara in cui, alla fine, conta più il messaggio che la competizione. La prof Michela Gallo ha tagliato il traguardo a pari merito con Iana Postu, 26 anni, ucraina che vive da anni a Modena, artigiana, crea lampade. Vent’anni di differenza, ma la stessa grinta. «Oltre al fisico, coltivo la testa - dice la docente universitaria - in una gara estrema quello che conta è il cervello, pensare e agire, dosare la fatica. Non a caso ho lasciato indietro tante ventenni... Ma non è una questione di età». Iana è d’accordo: «Non mollare, vai avanti. Me lo sono ripetuta per tutto il percorso. E’ la testa che fa resistere e continuare. Sono arrivata in fondo così, facendo bene metro dopo metro e non perdendo mai il sorriso. L’anno prossimo la rifarò, spero di trovare più fango».
Obiettivo raggiunto per «Ragazze nel Pallone», l’evento che ha portato a Padova migliaia e migliaia di ragazze e donne da tutta Italia e anche dall’estero. Tre giorni di calcio, rugby, basket, volley, tornei, gare e divertimento, più il progetto fotografico #laforzadelledonne, musica, concerti, incontri, zumba e stand enogastronomici. Obiettivo? Dimostrare che non c’e’ nulla di vietato o «sconsigliato» alle donne e alle ragazze, nello sport come nelle professioni e nella società. Lo stipendio resta più basso di quello del collega maschio? Immagina sia una montagna da scalare e non mollare. Lo sport, incitamento alla parità. Perchè quel lago di fango da guadare o quella parete verticale da conquistare rappresentano gli ostacoli di ogni giorno, il gender gap, la difficile conquista dei posti di comando al lavoro, il districarsi tra professione e famiglia, la battaglia per la parità in ogni ambito. I muscoli fanno la loro parte in attivita’ sportive estreme, ma la passione, la grinta e la voglia di farcela contano molto di piu’. E portano alla vittoria.
«Il numero delle partecipanti è stato spettacolare. E i numeri ancora una volta straordinari di atlete e nuove discipline sportive sono la nostra punta di diamante», dice Elisabetta Torresin, presidente di Ragazze nel Pallone.
Migliaia le partecipanti in cinque ettari di parco a Padova e un migliaio le atlete professioniste, tra cui campionesse come Marcella Filippi, Elena Borsetto, Viola Diodati, Martina Fassina. Il ricavato della corsa estrema a ostacoli di ieri va al Centro Veneto Progetti Donna Onlus, che in Veneto sostiene e accoglie le donne vittime di violenza e gestisce centri antiviolenza e case di fuga. Le partecipanti a «Ragazze nel Pallone» hanno campeggiato nel parco tre giorni, una Woodstock dello sport al femminile. Gran finale oggi con il convegno «Dieci anni di successi: l’evoluzione dello sport femminile» (dalle 15 al Parco Brentelle), con Luisa Rizzitelli presidente Assist Associazione Nazionale Atlete.