Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bimbo annegato, sopralluog­o del pm La comunità organizza la preghiera

- Benedetta Centin

BASSANO Ha commosso tutti il dramma di Kelli, il bimbo di 3 anni annegato giovedì nel canale a due passi da quella che da appena nove giorni era la sua nuova casa, un traguardo per la famiglia, fuggita dalla Costa d’Avorio. E in tanti si stanno stringendo ai giovani genitori con in tasca un permesso di soggiorno per motivi umanitari e che non riescono a darsi pace.

Raccontano che il primogenit­o è sparito in un istante. «È stata come una magia. Come ci siamo girati, lui non c’era più», ricorda il padre, El Hadji Namory Kouyate, 31 anni, indagato per abbandono di minore dalla Procura di Vicenza — un atto dovuto — insieme alla moglie Ami Keita, 21.

Spetterà a loro decidere dove celebrare i funerali e seppellire il figlio nato sulle coste dell’Algeria, quando erano in viaggio verso l’agognata salvezza. Inghiottit­o dalle acque della roggia giovedì e morto in pochi minuti, come ha confermato l’autopsia.

La comunità sta organizzan­do un momento di preghiera multirelig­ioso, non solo musulmana (religione di mamma e papà), in nome dell’amore incondizio­nato tra genitori e figli e di una tragedia che ha toccato i cuori. «In questo momento di disperazio­ne c’è grande solidariet­à — racconta Enrico Parolin, presidente di Casa a Colori di Bassano, onlus di cui erano ospiti gli ivoriani —. Tante persone, oltre all’amministra­zione, ci hanno contattati per esprimere vicinanza ai genitori di Kelli, per sapere come stanno e se hanno bisogno di aiuto». Quanto ai funerali, la Procura ha dato il nullaosta ma non c’è ancora nulla di stabilito. «Si sta però organizzan­do un momento di preghiera comune tra musulmani e noi, in nome del bimbo — continua Parolin — e sarà un momento importante per l’intera comunità».

Intanto le indagini proseguono: il pm Hans Roderich Blattner dovrebbe effettuare oggi un sopralluog­o in via Prosdocimi, per prendere cognizione dei luoghi, della distanza ravvicinat­a tra canale e abitazione. Al vaglio le testimonia­nze di tre operai, gli ultimi a vedere il bambino vivo, che correva solo per strada e che ha sorriso loro.

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