Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Funerale musulmano per il piccolo Kelli Sarà sepolto in città
BASSANO Non verrà rimpatriato in Costa d’Avorio, Paese di origine di mamma e papà, ma verrà tumulato nel Bassanese il corpicino del piccolo Kelli, il bimbo di tre anni che giovedì scorso è morto annegato nel canale a due passi da quella che da appena nove giorni era diventata la sua nuova casa. Così hanno deciso i genitori, che hanno affidato tutte le incombenze per i funerali a Casa a Colori di Bassano, onlus di cui erano ospiti e che li sta sostenendo in questo difficile momento, assieme alla solidarietà e vicinanza di tanta gente comune toccata dalla tragedia.
«Mamma e papà stanno cercando di reagire al grande dramma, l’unica risposta è stare loro vicino» le parole del presidente Enrico Parolin che si sta prodigando per loro e sta organizzando anche un momento di preghiera interreligiosa a memoria del piccolo angelo.
La data della cerimonia funebre non è ancora stata fissata ma già oggi potrebbe essere definita. Di certo sarà musulmana e se possibile sarà celebrata a Bassano (così come la tumulazione), la città che da poco aveva accolto la famiglia di migranti, con in tasca un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma anche tanti progetti e sogni da realizzare. Tutto stravolto dopo che il primogenito, giovedì mattina, è scomparso dagli sguardi degli adulti – ora indagati a piede libero per abbandono di minore - ed è finito, forse scivolato, nel canale vicino casa, dove è affogato e dove è stato trascinato dalla corrente per cinque chilometri. Fino alla roggia di Rosà, dove è stato trovato dagli operatori del Consorzio di bonifica del Brenta.
Ieri pomeriggio il pubblico ministero Hans Roderich Blattner titolare dell’inchiesta sulla morte di Kelli ha effettuato un sopralluogo assieme agli agenti del commissariato di polizia di Bassano in via Prosdocimo e dintorni, dalla casa degli ivoriani al vicino canale, all’ultimo punto in cui tre testimoni, tre operai di una vicina ditta, hanno riferito di aver visto il piccolo che correva. Completamente solo, ma per nulla spaventato, avrebbe sorriso loro. L’ultima istantanea in mano agli investigatori prima che si consumasse la tragedia. Di un’intera comunità.