Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Addio a Carlo Benetton il Veneto piange un innovatore nel tessile e in agricoltura
È morto a 74 anni a Treviso dopo una rapida malattia. Venerdì i funerali
TREVISO È morto due notti fa, nella sua casa di Treviso, Carlo Benetton, uno dei quattro fondatori dell’impero di Ponzano Veneto, dopo una malattia rapida quanto incontrastabile. Minore dei fratelli, aveva 74 anni ed era padre di Christian, Andrea, Massimo e Leone. Il funerale si svolgerà venerdì mattina, alle 10, nel duomo di Treviso.
La notizia, per certi versi purtroppo attesa, ha comunque colto di sorpresa in particolare i settanta dipendenti di Maccarese Spa, la società agricola romana da 3.300 ettari rilevata da Edizione Holding, la cassaforte di casa Benetton, una ventina di anni fa, in occasione della privatizzazione del 1998. Un latifondo che fu ristrutturato e rilanciato e che Carlo Benetton, in veste di presidente, volle dotare delle migliori soluzioni tecnologiche sia per i sistemi di coltivazione sia sotto il profilo del benessere degli animali allevati nell’area, per lo più vacche da latte e bovini da carne. «Non era presente fisicamente tutti i giorni – ricorda l’amministratore delegato, Silvio Salera – ma era come se lo fosse. Maccarese è un progetto agricolo in continuo divenire al quale il presidente dedicava molta energia e un grande entusiasmo. Benetton era in questo una forza della natura, così come sono stati sempre eccellenti i rapporti umani con ciascuno dei lavoratori».
A Maccarese c’era stato per l’ultima volta in occasione del Consiglio di amministrazione del 14 marzo, mentre all’assemblea di fine aprile, già alle prese con il tumore, era intervenuto attraverso un collegamento telefonico. Parole di stima e di cordoglio, da parte del mondo agricolo italiano, sono giunte anche da Confagricoltura e Coldiretti, sigla, quest’ultima, alla quale Maccarese era associata. Paolo Grendene, ad di Cirio Agricola, azienda di Piana di Monte Verna (Caserta), rilevata nel 2006 da Edizione Holding ed anch’essa guidata da Benetton, sottolinea come lo stesso anche negli ultimi mesi avesse «seguito i restauri della Fagianeria di epoca borbonica, ultimo importante tassello di un lavoro certosino di riordino aziendale che lo aveva visto sempre protagonista». Ritornando a Treviso, chi pone in evidenza, nella figura di Carlo Benetton, la dimensione extraprofessionale dello sportivo appassionato è Aldo Laghi, avvocato legato allo scomparso oltre che da rapporti di lavoro anche da una quarantennale condivisione di esperienze di ciclismo amatoriale e di trekking: «Se ne va un grande amico e un grande sportivo, nonostante io non l’abbia potuto seguire in competizioni di fondo di più alto livello».
Giovanni Costa, collega nel Consiglio di amministrazione di Edizione, esprime «grande tristezza» per l’evento e pone l’accento sulla grande competenza acquisita da Carlo nel mondo agricolo, al punto da saper gestire con disinvoltura anche la tenuta in Patagonia, al centro di ricorrenti campagne di stampa avverse innescate dalle rivendicazioni dei nativi Mapuche. Come la scomparsa possa ricadere negli assetti di Edizione e delle altre società guidate da Carlo Benetton pare non rappresenti un problema. Secondo un processo automatico la società «Proposta» - una delle quattro riferibili ai fratelli e che controllano simmetricamente Edizione – comprende già l’azionariato dei suoi quattro figli e dunque la sola incognita sarà quella della designazione di un suo sostituto nel board della holding. Una scelta che potrebbe facilmente cadere su Christian, unico dei figli ad operare direttamente nella galassia di Ponzano essendo il presidente di Olimpias. Ad intervenire ieri, dopo la notizia del decesso di Carlo Benetton, sono stati anche vari esponenti della politica e dell’imprenditoria locali. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricorda come, da ministro dell’agricoltura, visitò in sua compagnia la tenuta di Maccarese «scoprendo un modello di agricoltura innovativa e sostenibile». I presidenti di Assindustria Venetocentro, Massimo Finco e Maria Cristina Piovesana, mettono in rilievo «l’eredità morale di Carlo Benetton quale esempio per le generazioni che verranno», mentre quello di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, esprime «condoglianze a nome di tutti gli imprenditori del Veneto».